La celebrazione della messa in Coena domini, del Giovedì santo, è stata presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu all’interno della Casa circondariale di Terni, per il secondo anno consecutivo. Nel corso della celebrazione, molto partecipata e vissuta con particolare intensità e raccoglimento dai detenuti, il vescovo ha ripetuto il gesto della lavanda dei piedi a dieci detenuti. “Il gesto della lavanda dei piedi non è un gesto di cortesia – ha detto monsignor Soddu –, ma è un gesto profondo di donazione, un gesto di amore. E di gesti amore tutti abbiamo necessità. Se manca l’amore non c’è più niente nella vita, ma solo odio, prevaricazione, conflitto. Seguendo gli insegnamenti del Vangelo apparirà il senso profondo della pace e della riconciliazione di cui tutti abbiamo necessità, abbandonando gli egoismi, l’egocentrismo e ciò che appesantisce la vita, per essere capaci di farsi prossimo con i doni che Gesù ci dà ed aprirsi alla speranza, perché quello che è morto dentro di noi, con l’aiuto di Gesù, può rinascere a vita nuova”. Al vescovo è stata donata una croce pettorale realizzata dai detenuti di Casal del Marmo e Rebibbia nell’ambito del progetto Croce della Speranza promosso dall’Ispettorato generale dei cappellani, per tutti i vescovi impegnati nella pastorale carceraria.