La Commissione europea ha pubblicato oggi la 9a relazione sulla coesione, da cui emerge che la politica di coesione “sta adempiendo alla sua missione di ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali in tutta l’Ue”. “Sono stati compiuti grandi passi avanti – secondo la relazione – per ridurre i divari esistenti tra gli Stati membri e le regioni, rafforzare il mercato unico e garantire che l’Unione continui a investire nel capitale umano e nello sviluppo sostenibile”. La politica di coesione è ritenuta “un importante motore dello sviluppo sostenibile e della crescita economica”. Nel lungo periodo, “si prevede che ogni euro investito attraverso la politica di coesione sarà triplicato entro il 2043, il che equivale a un tasso di rendimento annuo del 4% circa”. Grazie alla politica, si stima che entro il 2027 saranno creati 1,3 milioni di posti di lavoro supplementari nell’Ue.
Con un bilancio di 392 miliardi di euro, i programmi di finanziamento della politica di coesione per il periodo 2021-2027 “continueranno a investire nella competitività dell’Europa, nelle transizioni verde e digitale, nel capitale umano e nell’inclusione sociale e nella connettività fisica e digitale”.
Il periodo di programmazione 2021-2027 investe in modo significativo nella digitalizzazione: a questo scopo sono destinati circa 40 miliardi di euro.
La politica di coesione ha inoltre reso disponibili finanziamenti per aiutare le regioni ad accogliere le persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.