Pasqua: Redaelli (Fism), “la fede risignifica la vita a livello personale, familiare, sociale”

“Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: ‘Salute a voi’. Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: ‘Non temete, andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”. Riprendendo questo passo del vangelo di Matteo, il presidente della Fism nazionale, Giampiero Redaelli, sottolinea: “È un altro, oggi, il sapore che hanno queste parole evangeliche, lette nella Chiesa da duemila anni. Sì, perché i drammi che stiamo vivendo ci portano anche a percepire in maniera diversa il nostro modo di accostarci al Vangelo, al nostro Signore Gesù, alla nostra fede cristiana”. Questo “perché la vita segna la fede e la fede risignifica la vita a livello personale, familiare, sociale. Gesù Risorto non è presentato in Matteo come un ‘farsi vedere’, ma con termini di grande umanità: ‘Venire incontro… Avvicinarsi… Stringere… Adorare…’. ‘Non temete. Andate ad annunciare…'”. Redaelli rilancia: “Con delicatezza, rispetto, umiltà come non sussurrare questo annuncio ai piccoli delle nostre scuole, alle loro famiglie, ai gestori, al nostro personale, a tutti i volontari? ‘Andate dunque e annunciate!”.

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