“Liberi di scegliere”: Roma, anche Fonte di Ismaele aderisce al progetto. Card. Lojudice, “coltivare nei giovani una corretta cultura della legalità”

“Il protocollo siglato questa mattina è il segno importante di come l’ampliamento della rete tra associazioni e istituzioni sia di fondamentale importanza per coltivare nei giovani – soprattutto se a rischio – una corretta cultura della legalità. È questa la forza di questo progetto, che considero quanto mai innovativo e che punta alle nuove generazioni per cambiare una mentalità legata all’illegalità e al sopruso”. Lo dichiara il card. Augusto Paolo Lojudice, presidente onorario dell’associazione Fonte d’Ismaele, che ha aderito al progetto “Liberi di scegliere” che ha come obiettivo quello di tentare di sottrarre i familiari e soprattutto i minori alla contaminazione “criminale” di boss, o affiliati, un progetto su larga scala, che si apre, come obiettivo finale, a tutte le aree a più forte radicamento della criminalità organizzata. Il protocollo è stato firmato questa mattina dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, con il concorso di ben quattro ministeri (Interno, Istruzione, Università e Ricerca e Famiglia), e il rafforzamento del fronte associativo. Oltre all’associazione fondata da don Luigi Ciotti, Libera, coinvolte nel progetto saranno anche la onlus Salesiani per il sociale, la odv Fonte d’Ismaele, il Centro Elis, l’associazione Cometa e la Fondazione di comunità San Gennaro.
“Giusto – aggiunge il card. Lojudice – ripartire anche dai territori con la presenza capillare nei luoghi del ‘non-Stato’ per ribadire che le nostre comunità sono sane e che la maggioranza vuole un futuro migliore per tanti giovani fagocitati da tanti, troppi mondi criminali”.
“Questa mattina – aggiunge Lucia Ercoli, direttore dell’associazione Fonte d’Ismaele – abbiamo raggiunto un obiettivo per il quale stiamo lavorando da anni in quartieri difficili della Capitale come Tor Bella Monaca dove l’illegalità viene presentata ai giovani come il segno della vera emancipazione, ma in realtà sappiamo bene che è l’inizio della fine. Vogliamo restituire a questi ragazzi la loro dignità di uomini e di cittadini per un futuro diverso”.

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