Diocesi: card. Betori (Firenze), “il principio del dono entri nelle visioni politiche ed economiche”

“Una società in cui ci si fa carico gli uni degli altri, è anche una società che ha cura delle condizioni del lavoro, che evita le tragedie come quella di via Mariti”. Lo ha detto dall’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori, nell’omelia proclamata questo pomeriggio nella chiesa di San Salvatore al Vescovo, nella messa in preparazione alla Pasqua con i cattolici impegnati nell’ambito sociale e politico, nell’amministrazione pubblica e nell’economia. “Non ci sono ragioni che possano permettere di collocare la vita degli uomini e delle donne al secondo posto rispetto a qualsiasi altro obiettivo”, ha aggiunto.
Il cardinale ha poi incoraggiato i partecipanti alla celebrazione a “non lasciarci confondere dalle cosiddette ‘regole’ sociali ed economiche per sacrificare la nostra libertà e la nostra responsabilità”. “Come pure dobbiamo ricordare che solo l’orizzonte del bene comune è in grado di annullare le spinte concorrenti di interessi personali o di gruppo”. “Gesù svela che il compimento, la pienezza di una vita non sta nel tenercela stretta gelosamente, nel nostro egoismo, ma nel donarla, perché dia frutti di bene, di salvezza per tutti. Che il principio del dono debba entrare nelle visioni politiche ed economiche è il solo modo perché un’etica dello scambio alla pari, il do ut des, non diventi lo strumento con cui si perpetuano le diseguaglianze e si giustificano le ingiustizie – ha osservato il card. Betori -. Solo l’eccedenza del dono è in grado di abbattere i muri che separano e ricongiungere i lontani. Solo da qui può nascere una società davvero più giusta”.

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