“Tante ricerche hanno messo in luce che, quando un genitore o un nonno o, comunque, una persona responsabile della loro cura, viene messo in prigione i minori che dipendono da queste persone soffrono un profondo trauma che ha un impatto su ogni aspetto della loro vita, anche se la sentenza è di breve periodo”. Con queste parole, in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, il vescovo cattolico responsabile per il settore prigioni Richard Moth e quello anglicano Rachel Treweek chiedono che venga approvato un emendamento alla legislazione su vittime e prigionieri, discussa in questo momento alla Camera dei Lords, nel quale si chiede la raccolta e pubblicazione di statistiche più complete e aggiornate su questa materia. I dati, secondo i due vescovi, “aiuteranno la società a capire le conseguenze devastanti che l’incarcerazione di una figura parentale può avere sui minori. Quando pensiamo che il 31% delle donne in carcere e il 24% degli uomini erano stati, a loro volta, affidati ai servizi sociali, quando erano minori, capiamo l’importanza che ha l’infanzia sullo sviluppo di una persona”.
L’emendamento, numero 172, presentato da Lord Farmer, richiederà la raccolta e la pubblicazione di dati che identificano il numero di adulti in prigione, dai quali dipendono minori, e il numero e l’età di questi minori e servirà ad aiutare oltre 17.500 bambini separati da genitori o nonni o altri “primary carers”.