“Solo attraverso urgenti sforzi concertati e coordinati che promuovano, oltre a meccanismi di ricerca e soccorso in mare più robusti a sostegno della Guardia Costiera italiana, interventi di sviluppo e stabilizzazione delle popolazioni nei Paesi di origine e transito”, “possiamo garantire la sicurezza e protezione di chi oggi non ha sufficienti alternative alla pericolosa traversata del Mediterraneo nelle mani di trafficanti senza scrupoli”. Lo dichiara oggi Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. L’Agenzia Onu per i rifugiati esprime infatti “profondo cordoglio e solidarietà” ai familiari delle vittime degli ultimi incidenti nel Mar Mediterraneo, che hanno causato la perdita di almeno 6 vite umane nell’ultimo fine settimana. Fra le vittime dei diversi incidenti, una bimba camerunense di 15 mesi che viaggiava con la mamma, la quale si trova ora in stato di shock nell’hotspot di Lampedusa e sta ricevendo supporto psicologico e assistenza, un ragazzo guineano di 15 anni che viaggiava senza genitori accompagnato da una connazionale, ed un uomo ghanese caduto in mare durante la traversata. Altre tre persone originarie dell’Etiopia, del Bangladesh e della Siria risultano disperse sulla base delle testimonianze raccolte da uno sbarco avvenuto questa mattina presto a Lampedusa. Queste ultimi drammatici incidenti contribuiscono ad aumentare il bilancio delle vittime del Mediterraneo centrale. Si stima siano già oltre 300 in questi primi mesi dell’anno le persone decedute o disperse lungo la rotta del Mediterraneo centrale, che si conferma una delle rotte migratorie più attive e pericolose a livello globale con il 75% delle vittime registrate nel Mediterraneo nell’ultimo decennio. La continua perdita di vite umane nel Mediterraneo sottolinea l’importanza cruciale del multilateralismo e della cooperazione internazionale nel rispondere alle sfide globali legate alla fuga da situazioni di conflitto e persecuzione. “Il multilateralismo – precisa Cardoletti – consente di mobilitare risorse e competenze, promuove la condivisione delle responsabilità tra i Paesi e favorisce la solidarietà globale, permettendo di affrontare le sfide umanitarie con una prospettiva più ampia e sostenibile”. L’Unhcr continua a sollecitare gli Stati a potenziare risorse e capacità per adempiere efficacemente alle proprie responsabilità. In particolare, rinnova il suo appello alla collaborazione “per rafforzare i meccanismi di ricerca e soccorso in mare e per promuovere un più ampio accesso a percorsi sicuri e regolari nell’Unione europea per le persone in cerca di protezione internazionale”.