Nei diversi enti e reparti, dove svolgono il loro apostolato i cappellani militari, tante le celebrazioni di ieri per la Domenica delle Palme. L’Ordinario militare, Santo Marcianò, ha presieduto nella chiesa principale dell’Ordinariato, Santa Caterina a Magnanapoli, in Roma. Nell’omelia Marcianò ha parlato, riguardo la Settimana Santa iniziata, di “cerniera tra Quaresima, Triduo Santo e Tempo pasquale”. “In questa domenica – ha aggiunto – in sintesi si vive il mistero pasquale di Cristo: la sua passione, la sua morte, intravvedendo la sua resurrezione”. Facendo poi riferimento a un detto rabbinico, “l’uomo è il cammino che deve percorrere”, il presule ha sviluppato una riflessione formulando, in seguito alcuni quesiti: “quale cammino noi scegliamo di percorrere? Qual è la strada che ognuno di noi spiana perché si renda percorribile? Qui – ha detto – entra in gioco la volontà dell’uomo, la sua intelligenza, la sua libertà”. Domande, però le prime, secondo il vescovo, dalle quali ne scaturiscono altre: “perché voglio percorrere quella strada? Quale è il fine che mi pongo? Il traguardo dove questa strada mi porta? Ciò interroga la nostra persona, la nostra intelligenza, la nostra coscienza”. Il presule ha pertanto indicato l’itinerario della passione di Cristo sostenendo: “Egli lo fa perché obbedisce al Padre e sa che quella obbedienza è finalizzata alla salvezza degli uomini. Lo fa con autorevolezza, cioè si fida di Dio. Si affida al Padre. Ecco l’autorevolezza. Noi viviamo la dignità del nostro essere nella misura in cui ci affidiamo a Dio”. Per cui l’invito a pregare: “Signore vogliamo percorrere la strada che tu hai disegnato per noi”. “Viviamo un tempo molto difficile – ha concluso – dove solo la fede può darci speranza”. Da qui lo sprone a invocare: “Signore aumenta la nostra fede e fa che questa strada che vogliamo percorrere con te ci apra alla speranza”.