“Attraverso la processione anche noi, come gli abitanti di Gerusalemme, abbiamo cantato ed espresso la nostra gioia nell’accogliere il Signore che viene”. Così mons. Antonio Giuseppe Caiazzo nell’omelia durante la messa nella Domenica delle Palme, celebrata ieri nella cattedrale di Matera e preceduta dalla commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme che si è tenuta all’interno della chiesa di San Francesco d’Assisi.
Dopo la lettura del brano del Vangelo di Marco, che racconta del pellegrinaggio di Gesù e della folla da Gerico verso la città santa, l’arcivescovo ha benedetto i ramoscelli d’ulivo, dando poi inizio alla processione delle palme verso la Basilica cattedrale. A precedere i concelebranti e la folla dei fedeli c’è stato un segno pasquale: la croce rivestita di fiori, richiamo alla persona di Cristo la cui morte non ha segnato la fine della vita ma il fiorire di una vita nuova. Il vescovo ha poi sottolineato come siano state due le processioni di Gesù: la prima nella festa dell’ingresso a Gerusalemme, la seconda nella sofferenza della salita al Calvario. “C’è una passione che non è solo quella di Cristo sulla croce ma è la sua passione per l’uomo a cui vuole donare quella felicità, quella gioia, quella pace che spesso viene invocata e sembra impossibile da raggiungere”.
Mons. Caiazzo ha poi concluso: “La fede in Gesù Cristo che, sull’altare della croce si è fatto cibo di vita eterna, alimenti in noi la speranza, la gioia, l’entusiasmo e la forza d’animo di reagire di fronte a qualsiasi forma di negazione della vita”.