La chiesa di Santa Maria Jacobi in Nola (Na) tornerà a essere ammirata in tutta la sua bellezza. Prende il via oggi l’intervento di restauro conservativo della parete affrescata centrale sinistra e delle murature medievali a vista della chiesa. Il progetto, tra i vincitori del bando relativo alla campagna nazionale “I luoghi del cuore”, promossa dal Fai-Fondo per l’ambiente italiano, è a firma dell’Ufficio per i beni culturali della diocesi di Nola, diretto da Antonia Solpietro.
Grazie al Comitato “Nola oltre Nola” – promosso dall’Archeoclub d’Italia-sezione di Nola, presieduta da Flora Nappi – e a numerosi altri enti del territorio, la chiesa di Santa Maria Jacobi ha raccolto, nel 2022, in occasione dell’undicesima edizione del censimento, il voto di 7.777 persone che gli hanno consentito di partecipare al bando che il Fai lancia dopo ogni censimento, mettendo a disposizione dei luoghi più virtuosi una serie di contributi economici.
La chiesa di Santa Maria Jacobi (“di Giacomo”) costituisce il nucleo più antico del complesso monastico di Santa Chiara, nel centro storico di Nola, che ha subito, nei secoli, non poche trasformazioni. L’intervento di restauro, sostenuto da Fai e Intesa Sanpaolo con un contributo di 19.000 euro, si concentrerà sulla piccola chiesa del monastero, intitolata a “Maria di Giacomo”, una delle tre donne che, come racconta il Vangelo di Luca, ricevettero per prime l’annuncio della Risurrezione (Lc 24, 1-11).
L’edificio di culto presenta un’unica navata che, ritmata da due archi a tutto sesto, trova conclusione nella luminosità spoglia dell’abside quadrata, su cui si apre una bifora traforata in stile gotico. Le pareti dell’aula liturgica erano ricoperte da un ciclo di affreschi a carattere religioso, eseguito tra i secoli XIV e XV, in cui è evidente la lezione cromatica, figurativa e compositiva di artisti di provenienza laziale, toscana e marchigiana, chiamati alla corte degli Angioini. Danneggiato in molte parti, il ciclo oggi si presenta composto da alcune Crocifissioni, figure di santi, storie di santa Chiara, una Madonna e un’Annunciazione, e da una Madonna dell’Umiltà attribuita alla scuola di Simone Martini.
Posizionate su pannelli, dopo il restauro, queste pitture non sono oggi ricollocate nell’originaria posizione anche perché il loro distacco ha fatto riemergere la precedente decorazione profana, del tardo XIII secolo, indicativa di un diverso utilizzo dei luoghi: una delle poche testimonianze, in Campania, di decorazioni laiche medievali, caratterizzata da un finto paramento murario, con motivi floreali e uccelli, stemmi delle più importati famiglie baronali legate alla corte angioina, un vivace episodio di caccia con cani e la leggenda di Aristotele e Fillide.
I lavori di restauro saranno diretti da Pierluigi Leone de Castris (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa) con l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli.
“L’intervento di restauro conservativo delle decorazioni laiche e delle murature medioevali ci permette infatti di chiudere un programma di azioni già in corso che includono il restauro della parete destra della chiesa, oggetto di un finanziamento dell’Archeoclub-sezione di Nola, e dei pannelli con gli affreschi religiosi trecenteschi che saranno allestiti nel coro superiore dell’edificio”, sottolinea la direttrice dell’Ufficio per i Beni culturali della diocesi di Nola, Antonia Solpietro. Info: www.iluoghidelcuore.it.