Ogni giorno, oltre 1.000 bambini sotto i 5 anni muoiono a causa di malattie legate ad acqua e servizi igienici inadeguati, uccidendo oltre 1,4 milioni di persone all’anno. Lo ricorda l’Unicef in occasione della Giornata mondiale dell’acqua che si celebra oggi. A livello mondiale quasi 1 miliardo di bambini (953 milioni) sono esposti a livelli alti o estremamente alti di stress idrico. In Italia si stima che nel 2022 erano circa 298 mila i bambini esposti a livelli elevati o molto elevati di stress idrico. Nel mondo 240 milioni di bambini sono fortemente esposti al rischio di inondazioni costiere e 330 milioni di bambini sono altamente esposti alle inondazioni fluviali. Una persona su 4 nel mondo non dispone di acqua potabile gestita in modo sicuro – denuncia ancora l’Unicef -. Inoltre, 2 persone su 5 non hanno ancora impianti igienici (bagni) gestiti in modo sicuro e 1 su 4 non ha impianti idrici (strutture per lavarsi le mani) di base. I dati rivelano forti disparità, con i più poveri e coloro che vivono nelle aree rurali che hanno meno probabilità di utilizzare un servizio di base. Nella maggior parte dei Paesi, l’onere della raccolta dell’acqua continua a ricadere soprattutto su donne e ragazze. A livello globale, in 2 famiglie su 3 le donne sono le principali incaricate del trasporto dell’acqua. Il 16% della popolazione mondiale, pari a 1,8 miliardi di persone, raccoglie l’acqua da fonti situate fuori casa. Di questi, il 63% delle donne è responsabile del trasporto dell’acqua, rispetto al 26% degli uomini. A livello globale, le ragazze hanno più probabilità di andare a prendere l’acqua rispetto ai ragazzi in tutte le regioni, ad eccezione dell’Africa settentrionale e dell’Asia occidentale. Nell’Africa subsahariana, il 45% della popolazione raccoglie l’acqua e le donne hanno una probabilità quattro volte superiore rispetto agli uomini di essere incaricate del trasporto dell’acqua. L’accesso universale all’acqua potabile, ricorda l’Unicef, è un bisogno fondamentale e un diritto umano. Garantire l’accesso all’acqua potabile a tutte le persone contribuirebbe a ridurre malattie e decessi, soprattutto tra i bambini.