“Nell’esercitare il suo diritto naturale di autotutela, l’Ucraina necessita con urgenza di sistemi di difesa aerea, munizioni e missili. In questo momento critico, l’Unione europea e gli Stati membri accelereranno e intensificheranno la fornitura di tutta l’assistenza militare necessaria”. Il Consiglio europeo, in corso ieri e oggi a Bruxelles, conferma l’appoggio militare a Kiev. Nella prima giornata di summit i 27 capi di stato e di governo trovano unità attorno alla legittima difesa ucraina; evitano di allarmare ulteriormente i cittadini rinunciando a prospettare – come era stato ventilato – un possibile attacco russo su vasta scala; discutono con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres della situazione geopolitica; ascoltano il presidente ucraino Zelensky che addirittura rimprovera l’Ue per i ritardi nella fornitura di munizioni. Nelle “Conclusioni” cui sono giunti in tarda serata i leader Ue si legge: “A due anni dall’inizio della guerra di aggressione mossa dalla Russia contro l’Ucraina e a dieci anni dall’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Russia, entrambe in palese violazione degli obblighi derivanti a quest’ultima dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, il Consiglio europeo sostiene in modo sempre più risoluto l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. La Russia non deve prevalere”. “Data l’urgenza della situazione, l’Unione europea è determinata a continuare a fornire all’Ucraina e alla sua popolazione tutto il necessario sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico per tutto il tempo necessario e con l’intensità necessaria. Il Consiglio europeo invita gli alleati e i partner di tutto il mondo ad aderire a questo sforzo”. Il Consiglio ha esaminato la possibilità di destinare a beneficio dell’Ucraina, compresa la possibilità di finanziare il sostegno militare, le entrate straordinarie derivanti dai beni russi bloccati.
Attorno al tavolo dei Ventisette si sono ribadite le scelte sulle sanzioni alla Russia (13° pacchetto), e ci si prepara a emettere sanzioni nei confronti della Bielorussia, Corea del Nord e Iran. Il Consiglio europeo condanna poi “le continue violazioni dei diritti umani perpetrate dalla Russia nei territori ucraini occupati, compresa la deportazione di bambini”. “Respinge con fermezza e non riconoscerà mai le cosiddette elezioni illegali organizzate dalla Russia nei territori ucraini temporaneamente occupati di Crimea, Sebastopoli, Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, né il relativo esito”. Non di meno “la Russia e i suoi dirigenti devono essere chiamati a rispondere pienamente della guerra di aggressione condotta nei confronti dell’Ucraina e di altri crimini di estrema gravità ai sensi del diritto internazionale”. Le preoccupazioni per la sicurezza si estendono a Moldavia, Georgia, Mar Nero.