All’insegna del titolo “Generazione Z (futuro): Insieme. Diverso. Bene” la prossima edizione ecumenica della Settimana per la vita si concentrerà sulle realtà della vita degli adolescenti e dei giovani adulti con disabilità. La Conferenza episcopale tedesca ha pubblicato oggi (20 marzo 2024) una guida digitale su questo argomento in collaborazione con l’Ufficio ecclesiale della Chiesa evangelica in Germania. Il documento introduce i contenuti della settimana per la vita con articoli specialistici, interviste e soluzioni interattive. Nella prefazione all’opuscolo, il presidente della Conferenza episcopale tedesca, mons. Georg Bätzing e la presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania, il vescovo Kirsten Fehrs scrivono: “Il nostro compito è consentire a tutti di partecipare pienamente alla società. E se i bisogni, le preoccupazioni e i desideri dei giovani con disabilità non vengono visti e presi in considerazione nella nostra società, spetta a noi renderli visibili e usare tutte le nostre forze per garantire che ci siano meno barriere”. La Settimana ecumenica per la vita si svolgerà dal 13 al 20 aprile 2024 e inizierà con un evento inaugurale il 13 aprile 2024 presso la Sankt Vincenzstift (Aulhausen) a Rüdesheim am Rhein. La struttura cattolica offre alle persone con disabilità diverse tipologie di alloggi, scuole, laboratori e molto altro. Mons. Bätzing e la presidente Fehrs celebreranno una funzione ecumenica nella chiesa di Santa Maria a St. Vincenzstift, nota per la sua arte inclusiva. Nell’ambito dell’evento di apertura si svolgerà un incontro ecumenico sul terreno del monastero. Tra i contributi presenti nel documento, il presidente dell’Associazione federale di assistenza e psichiatria ai disabili della Caritas, Wolfgang Tyrychter, parla dei desideri e delle speranze dei bambini e dei giovani con disabilità e descrive le soluzioni per superare gli ostacoli la strada verso l’inclusione può essere smantellata. Sebastian Müller del Servizio cattolico per la gioventù di Ratisbona fornisce, invece, spunti su come un linguaggio semplice possa aiutare le persone con disabilità ad esser più partecipi.