Diocesi: Chiavari, passaggio della Val d’Aveto dalla Chiesa di Piacenza-Bobbio. Parte l’iter canonico-civile per la ridefinizione dei confini

È da diversi anni che la diocesi di Piacenza-Bobbio ha intrapreso una riflessione rispetto alla possibilità che la Val d’Aveto fosse accorpata alla diocesi di Chiavari. È quanto vene ricordato in una nota della Chiesa locale ligure, firmata dal portavoce don Luca Sardella, nella quale viene spiegato che ciò è avvenuto “da un lato perché la maggior parte dei residenti di quella Valle è legata più al Tigullio che non al piacentino per fruire di molteplici servizi come la scuola, il lavoro e la sanità. Dall’altro per una prossimità anche geografica con Chiavari che permetterebbe al vescovo diocesano di esercitare una cura pastorale più puntuale per i fedeli di quel territorio”. “Si tratta di dare continuità – prosegue la nota – ad un percorso che già nel 1989, quando vennero unite le diocesi di Bobbio e Piacenza, consegnò al territorio diocesano di Chiavari le parrocchie di Borzonasca, Caregli e Brizzolara che appartenevano alla circoscrizione bobbiense”. Il vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Adriano Cevolotto, ha pertanto dato seguito ad un progetto di ridefinizione dei confini che era allo studio da qualche tempo. “Nel novembre 2022 – viene evidenziato – ha sottoposto la questione al Consiglio presbiterale della sua diocesi, ottenendo parere favorevole. Lo scorso giugno a Rezzoaglio ha avuto un incontro con una buona rappresentanza delle parrocchie interessate, nel quale ha potuto constatare l’assoluta condivisione dell’ipotesi da parte dei presenti. Da qui mons. Cevolotto ha inoltrato ad ottobre una formale richiesta al vescovo Devasini di valutare la possibilità di avviare in maniera congiunta l’iter canonico-civile di revisione dei confini di entrambe le diocesi”. Le parrocchie che passerebbero nel territorio della diocesi di Chiavari sono quelle che insistono nei Comuni di Santo Stefano d’Aveto e di Rezzoaglio, per un totale di quasi duemila fedeli.
“A seguito della formale richiesta dalla diocesi di Piacenza-Bobbio e delle motivazioni che la sostenevano, monsignor Devasini si è quindi attivato per un discernimento condiviso”, viene precisato: “Ha prima convocato per un confronto il Consiglio presbiterale” e “da questa riunione, tenutasi a metà febbraio, è stato espresso a larga maggioranza il parere favorevole a questa unificazione. Il 13 marzo, poi, è stato ascoltato anche il Consiglio pastorale diocesano, composto soprattutto da laici che insieme al vescovo ha il compito di studiare, valutare e proporre conclusioni operative rispetto alle attività pastorali della Diocesi, che si è espresso a favore di questa proposta”. Mons. Devasini rispondendo nei giorni scorsi al vescovo di Piacenza-Bobbio ha quindi espresso il consenso ad avviare il processo di unificazione. “Ora – viene sottolineato da don Sardella – spetterà alla diocesi di Piacenza-Bobbio produrre tutta la documentazione relativa alle parrocchie del territorio della Val d’Aveto da inoltrare alla Santa Sede, al competente Dicastero per i vescovi, per la ridefinizione ufficiale dei confini”. “Saranno necessari diversi mesi per espletare questa procedura e al momento è prematuro capire quali saranno i presbiteri che serviranno quel territorio”, conclude la nota: “Non sappiamo se i due attuali preti continueranno la loro attività in Val d’Aveto incardinandosi così nella nostra diocesi. Ma aver condiviso questo intento è, di fatto, un passaggio imprescindibile per dare corpo ad un progetto che permetterà alla Val d’Aveto di essere ancora più vicina al territorio sociale ed ecclesiale del Tigullio”.

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