Si è tenuto questa mattina, mercoledì 20 marzo, all’interno dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, l’evento “Supporto alle congregazioni religiose nella fornitura di servizi sanitari in Africa”. Un’occasione di incontro e approfondimento organizzato da Medici con l’Africa Cuamm con l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per sottolineare il ruolo delle congregazioni religiose, oggi attori chiave nella fornitura di servizi sanitari nei Paesi a basse e medie risorse e l’importanza delle partnership per una crescita comune.
Francesco Di Nitto, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, ha dichiarato: “L’Africa è ormai una priorità per l’Italia e certamente per questo governo, i destini del nostro paese e del continente africano sono strettamente interconnessi ed è con questa consapevolezza che il Piano Mattei ha come priorità quella di creare partnership solide e paritarie, anche con il coinvolgimento delle FBOs che hanno di fatto preso parte alla cabina di regia del Piano”.
Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, ha affermato: “La realtà che qui rappresento, Medici con l’Africa Cuamm è, di per se stessa, un’organizzazione religiosa. Per questo crediamo molto nel ruolo delle FBOs sul campo. Sono loro in prima linea nel garantire servizi sanitari nei Paesi a basse e medie risorse portando avanti un impegno spesso sottovalutato e non riconosciuto che vogliamo continuare ad aiutare e a cui vogliamo dare voce”.
Per Tom Aliti, delegato del ministero della Salute dell’Uganda, “il sistema sanitario ugandese è all’avanguardia. Sappiamo che per raggiungere gli obiettivi di copertura sanitaria universale dobbiamo lavorare con partner come il Cuamm e con le FBOs. Lo stiamo già facendo: il Governo e il ministero hanno istituito un comitato di lavoro per identificare bisogni e priorità e disegnare insieme risposte efficaci, soprattutto in merito alla gravi crisi che sta colpendo il Sudan, causando oltre 1,5 milioni di rifugiati, e il Centrafrica, senza dimenticare la necessità di disegnare strategia utili a far fronte alla sempre più grave crisi climatica”.
Suor Adou Adjua Josephine, segretaria dell’Unione dei religiosi per la salute e la coesione sociale in Costa d’Avorio (Urssci), ha raccontato: “L’Urssci è nata nel 2005 ed è stata riconosciuta in Costa d’Avorio solo nel 2020. Oggi conta quasi 100 strutture sanitarie tra ospedali e piccoli centri situati nei villaggi dell’ultimo miglio. La missione di noi tutti è quella di migliorare le cure e i servizi disponibili all’interno dei centri che aderiscono alla rete e facilitare l’accesso alle cure soprattutto ai gruppi più vulnerabili, con scarse risorse economiche. Per continuare a farlo oggi identifichiamo nella formazione il bisogno primario. Formazione in termini di competenze manageriali, di contabilità, nel campo legale e in quello del miglioramento della qualità delle cure e della visibilità dei progetti, nella manutenzione delle apparecchiature tecniche e nella comunicazione”.
Medici con l’Africa Cuamm sostiene le organizzazioni religiose e il loro impegno per la salute dei più poveri in Africa. Per questo, nel 2019, è stato avviato il programma “Supporting FBOs on the frontline of healthcare service delivery in Africa” che prevede il coinvolgimento del personale che lavora all’interno delle strutture sanitarie in tre attività: formazione in ambito gestionale e amministrativo, assistenza tecnica basata su incontri con esperti del settore in occasione di missioni sul campo e online e condivisione di buone pratiche. Dal 2019 ad oggi, sono state coinvolte 133 congregazioni religiose, presenti in 26 Paesi dell’Africa sub-Sahariana. Un impegno che ha interessato 164 strutture sanitarie.