Al via da domani la due giorni di Libera in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. Saranno 700 i familiari delle vittime di mafia ad arrivare a Roma in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica con il Patrocinio della Rai e il sostegno del Comune di Roma. Primo appuntamento domani quando dall’ora di pranzo arriveranno i familiari siciliani provenienti da Palermo e Catania all’Aeroporto di Fiumicino, seguiti dai familiari provenienti dalla Campania in autobus e dalla Calabria e da quelli del Nord Italia e della Puglia con il treno alla Stazione Centrale di Roma Termini. Nel pomeriggio, si ritroveranno alle ore 15 presso la Basilica Santa Maria in Trastevere per l’assemblea nazionale alla presenza di Don Luigi Ciotti e del card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. A seguire alle 18 Veglia ecumenica nella Basilica durante la quale saranno letti i nomi delle vittime delle mafie. È fondamentale – commenta Libera – ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie, quelle conosciute e quelle dimenticate. Da 29 anni il 21 marzo, una giornata da noi fortemente voluta, li ricordiamo tutti senza dimenticare che l’80% dei familiari non conosce la verità o ne conosce solo in parte e non può avere giustizia. I familiari delle vittime innocenti delle mafie hanno effettuato una scelta importante e significativa: trasformare il proprio dolore in impegno, in memoria viva. Un paese senza memoria è un paese senza storia. Un paese senza verità è un paese senza dignità”. Giovedì 21 marzo appuntamento con la grande manifestazione con un corteo che partirà alle ore 9 da Piazzale Esquilino per arrivare al Circo Massimo dove alle 10.45 inizierà la lettura dei nomi delle 1.081 vittime innocenti delle mafie. Semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere.