Papa Francesco: Angelus, “la gloria mondana porta alla divisione, alla discordia, all’invidia”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La gloria, per Dio, non corrisponde al successo umano, alla fama o alla popolarità; la gloria, per Dio, non ha nulla di autoreferenziale, non è una manifestazione grandiosa di potenza cui seguono gli applausi del pubblico”. Lo ha spiegato il Papa, durante l’Angelus di ieri in piazza San Pietro, al quale secondo la Gendarmeria vaticana hanno partecipato circa 20mila persone. ”Per Dio la gloria è amare fino a dare la vita”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “dalla Croce, cattedra di Dio, il Signore ci insegna che la gloria vera, quella che non tramonta mai e rende felici, è fatta di dono e perdono. Dono e perdono sono l’essenza della gloria di Dio. E sono per noi la via della vita”. “Dono e perdono: criteri molto diversi da ciò che vediamo attorno a noi, e anche in noi, quando pensiamo alla gloria come a qualcosa da ricevere più che da dare; come qualcosa da possedere anziché da offrire”, il monito del Papa: “La gloria mondana passa e non lascia la gioia nel cuore; nemmeno porta al bene di tutti, ma alla divisione, alla discordia, all’invidia”. “E allora possiamo chiederci”, ha concluso Francesco: “Qual è la gloria che desidero per me, per la mia vita, che sogno per il mio futuro? Quella di impressionare gli altri per la mia bravura, per le mie capacità o per le cose che possiedo? Oppure la via del dono e del perdono, quella di Gesù Crocifisso, la via di chi non si stanca di amare, fiducioso che ciò testimonia Dio nel mondo e fa risplendere la bellezza della vita? Quale gloria voglio per me? Ricordiamo infatti che, quando doniamo e perdoniamo, in noi risplende la gloria di Dio”.

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