Due giorni fa, uno dei 17 container dell’Unicef è stato saccheggiato nel porto principale di Port-au-Prince, ad Haiti. Il container saccheggiato conteneva aiuti essenziali per la sopravvivenza materna, neonatale e infantile, tra cui rianimatori e relative attrezzature, oltre a forniture critiche per lo sviluppo e l’educazione della prima infanzia, attrezzature idriche e altro. Più di una settimana fa, i gruppi armati hanno fatto irruzione nel porto principale della città, interrompendo una delle ultime vie di salvezza della capitale per il cibo e i rifornimenti, mentre il Paese si avvicina al collasso. Attualmente, oltre 260 container umanitari sono controllati dai gruppi armati al porto. “Privare i bambini di forniture sanitarie vitali in un sistema sanitario al collasso è una violazione dei loro diritti. Questo incidente si verifica in un momento critico in cui i bambini ne hanno più bisogno”, ha dichiarato Bruno Maes, rappresentante dell’Unicef ad Haiti. “Il saccheggio di forniture essenziali per il supporto salvavita dei bambini deve cessare immediatamente e l’accesso umanitario deve rimanere sicuro”. Da gennaio, il deterioramento della situazione della sicurezza ad Haiti ha continuato a peggiorare la crisi umanitaria. Nell’area metropolitana di Port-au-Prince, tre donne e bambini su quattro non hanno accesso agli interventi sanitari e nutrizionali di base. A Port-au-Prince, gli ospedali sono stati vandalizzati e costretti a chiudere per motivi di sicurezza. Sono disponibili solo due strutture chirurgiche funzionanti, il che pone notevoli problemi nel fornire assistenza chirurgica alla popolazione, compresi i feriti nel fuoco incrociato. In tutto il Paese, sei ospedali su dieci non funzionano e devono far fronte a problemi come la carenza di elettricità, carburante e forniture mediche, con un grave impatto sui bambini che necessitano di cure mediche d’emergenza, soprattutto a Port-au-Prince. Una carenza critica di emoderivati sta ostacolando gli interventi chirurgici, compresi quelli per le persone ferite nel fuoco incrociato. Nel 2024, il piano dell’Unicef per Haiti prevede di continuare a potenziare la risposta umanitaria, aumentando l’accesso ai servizi di base e contribuendo a mantenerli attivi. L’Unicef mira a raggiungere almeno 650.000 bambini e donne con servizi sanitari di base.