“Tutti con Haiti”. Con questo slogan, il Consiglio episcopale dell’America Latina e dei Caraibi (Celam), la Confederazione dei religiosi dell’America Latina e dei Caraibi (Clar) e la Caritas dell’America Latina si uniscono per indire una “Giornata continentale di preghiera” per Haiti, venerdì prossimo, 22 marzo. Come è noto, il Paese caraibico sta vivendo un’escalation di violenza da parte di gruppi criminali senza precedenti e giorni di instabilità politica in seguito alle dimissioni del primo ministro Ariel Henry, dopo la mancata convocazione di elezioni generali.
Gli organismi ecclesiali, secondo quanto riporta il servizio informativo Adn Celam, ammettono che “la soluzione non è direttamente nelle nostre mani”, ma richiede il coraggio e la determinazione di “uomini e donne con potere decisionale nazionale e internazionale”. Tuttavia, “siamo convinti della forza e del potere della preghiera, che ci avvicina ed esprime la nostra solidarietà al popolo haitiano”.
Celam, Clar e Caritas riprendono la bruciante domanda tratta dal libro della Genesi (4,9): “Dov’è tuo fratello?”. E chiedono a tutte le parrocchie, le congregazioni, gli istituti, le organizzazioni e le reti ecclesiali dell’America Latina e dei Caraibi di “non essere indifferenti” alla sofferenza di un intero popolo. Il 22 marzo è stato scelto perché in quel giorno “in molte comunità si celebra ancora il ‘Venerdì dell’Addolorata’. I promotori chiedono che venerdì prossimo “le nostre pratiche quaresimali siano orientate con questa intenzione, ma è anche importante rendere visibile questa situazione per risvegliare l’attenzione sulla sua gravità e drammaticità”. È stato proposto – ciascuno dal proprio posto – “di compiere qualche gesto, momento o azione comunitaria concreta”, per “unirsi al grido del popolo haitiano affinché questa voce sia ascoltata in terra e in cielo, confidando nella misericordia e nella compassione di Dio per i suoi figli”.