(Strasburgo) “A Gaza è in atto una catastrofe umanitaria”. Anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, prende atto degli effetti del conflitto tra Israele e Hamas sulla popolazione civile. Pur ricordando il diritto alla legittima difesa di Israele riconosce – senza mai ammetterlo esplicitamente – che il governo e l’esercito israeliano hanno creato una situazione insostenibile nella Striscia di Gaza, dove i morti si contano ormai a decine di migliaia. “Abbiamo visto i bambini morire di fame”, dice Von der Leyen. Spiega dunque l’operazione in corso del “corridoio marittimo”, con navi in partenza da Cipro dirette alle coste della Striscia, per poi trasbordare aiuti umanitari urgenti su piattaforme e da lì, con imbarcazioni minori, fino a riva. “Occorre un flusso sostenibile e durevole” di aiuti “per preservare la vita dei civili”. L’operazione internazionale in corso coinvolge fra l’altro Stati Uniti ed Emirati; altri aiuti arrivano dall’Egitto e dalla Giordania. “Bisogna poi garantire la sicurezza della distribuzione degli aiuti” per evitare una nuova strage di civili in coda per ricevere cibo e acqua, come avvenuto di recente. Von der Leyen richiama poi il “rischio di una escalation”, un “effetto contagioso” che può coinvolgere Libano, Iran, mentre il Medio Oriente vede già in corso il conflitto nello Yemen. Infine la presidente invoca una “soluzione a due Stati” tra Israele e Palestina.