Haiti: l’allarme dei missionari salesiani, “stiamo vivendo un inferno, impossibilitati a svolgere qualsiasi attività”

“La situazione ad Haiti è caotica. Non ci sono parole per descriverla. Stiamo vivendo un inferno”. La testimonianza, riportata nel sito “Misiones salesianes”, arriva dai missionari salesiani che continuano a cercare di operare nel Paese e di prendersi cura della popolazione, di fronte all’attuale ondata di violenza senza precedenti. “Noi salesiani, per il momento, stiamo bene, ma non possiamo svolgere alcuna attività dal 29 febbraio, quando è iniziata questa situazione”, aggiungono. Da allora è scoppiata la violenza tra le bande. “Le bande stanno saccheggiando le stazioni di polizia e tutto ciò che incontrano, gli affari, i negozi… vogliono impadronirsi del Palazzo nazionale, dell’aeroporto”, scrivono i missionari. Nella capitale Port-au-Prince ci sono sparatorie tra bande e con la polizia, e i rapimenti sono all’ordine del giorno. “Qualche giorno fa hanno rapito tre suore che erano nella loro casa”, raccontano ancora i salesiani, che operano ad Haiti dal 1935. “Le nostre opere educative si estendono in otto città del Paese, da Cap-Haitien al nord, passando per la capitale e per Les Cayes nel Sud, e ogni anno servono più di 22.000 minori e giovani nelle scuole, nei centri di formazione professionale, nei centri giovanili e nelle case famiglia”. Tante le incognite sul futuro: “Viviamo nella paura ogni giorno perché non sappiamo cosa potrebbe accadere un minuto dopo. Questa è la nostra vita negli ultimi giorni, per questo chiediamo preghiere e che non ci dimentichiate”, concludono i missionari.

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