Gaza: Save the Children, “cinque mesi di guerra hanno devastato le condizioni mentali dei bambini e delle bambine”

Gaza (Foto N. Saleh)

“Paura, ansia, carenza di cibo, enuresi, iper-vigilanza e problemi di sonno, un’alternanza nello stile di attaccamento ai genitori, regressione e aggressività”: questo l’universo quotidiano dei bambini di Gaza che stanno vivendo il conflitto, che emerge da una ricerca diffusa oggi da Save the Children. L’impatto psicologico della guerra devastante sui bambini di Gaza viene definito “devastante” dall’organizzazione che ha raccolto le voci di genitori e care giver, tutti concordi nel dire che “la capacità dei bambini di immaginare un futuro senza guerra è ormai praticamente scomparsa. Il disagio emotivo di schivare bombe e proiettili, la paura di perdere i propri cari, di essere costretti a fuggire attraverso strade disseminate di detriti e cadaveri e di svegliarsi ogni mattina senza sapere se riusciranno a mangiare, ha reso gli adulti di riferimento sempre più incapaci di affrontare la situazione. Il sostegno, i servizi e gli strumenti di cui hanno bisogno per prendersi cura dei loro figli sono sempre meno”. Nella ricerca – che integra quella condotta da Save the Children del 2022 sul grave impatto sulla salute mentale dei bambini causato da oltre 16 anni di blocco imposto dal governo israeliano – gli esperti di salute mentale e di protezione dell’infanzia che lavorano con Save the Children a Gaza affermano che “senza un’azione urgente, a partire da un cessate il fuoco immediato e definitivo e da un accesso umanitario sicuro e senza restrizioni, la guerra infliggerà ulteriori danni mentali a bambini, bambine e adolescenti, che permarranno per tutta la vita, con una drastica riduzione delle opportunità di recupero”. A Gaza, il 90% di tutti gli edifici scolastici ha subito danni significativi e altri non possono più essere utilizzati come scuole. L’istruzione può dare un senso di speranza, ma a causa del conflitto in corso più di 625 mila studenti non vanno più a scuola, e 22.564 insegnanti sono impossibilitati a fare il loro lavoro. Tutto questo avviene, afferma Save the Children, mentre secondo il Ministero della Sanità di Gaza più di 30.717 persone, tra cui 12.550 bambini, sono state uccise dall’escalation militare israeliana a Gaza iniziata il 7 ottobre come rappresaglia agli attacchi contro Israele, che hanno ucciso 1200 israeliani, tra cui 33 bambini, e preso più di 240 ostaggi, secondo il governo di Israele. In Cisgiordania, invece, genitori e care giver sottolineano come i minori provino rabbia, dolore ed impotenza di fronte al linguaggio disumanizzante da parte dei funzionari del governo israeliano sui palestinesi: “nessuno vuole che esistiamo sul pianeta”. “È inaccettabile che qualsiasi bambino debba affrontare gli orrori che hanno vissuto quelli di Gaza. Mentre schivano bombe e proiettili, fuggono per strade disseminate di detriti e cadaveri, sono costretti a dormire all’aperto e non hanno a disposizione il cibo e l’acqua potabile necessari per sopravvivere. I bambini di Gaza stanno vivendo quotidianamente da mesi shock e dolore inimmaginabili, che si sommano ai disagi di oltre 16 anni di blocco e successive escalation di violenza”, ha dichiarato Jason Lee, Direttore di Save the Children per i Territori palestinesi occupati. Questa guerra e le cicatrici fisiche e mentali che sta lasciando sui bambini stanno ulteriormente erodendo la loro capacità di recupero. C’è ancora speranza che, con un sostegno adeguato, si possa invertire la tendenza”.

 

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