“Il digiuno e la meditazione riannodano o creano nuove relazioni tra i credenti. Ora, come non accorgersi che le parole preghiera, digiuno, meditazione, carità si intrecciano anche nei giorni della Quaresima, il periodo che l’anno liturgico offre in questi giorni alle comunità cristiane?”. Lo ha scritto il vescovo di Belluno-Feltre, mons. Renato Marangoni, nella lettera alle famiglie e comunità musulmane nella circostanza del Ramadan.
“Le comunità cristiane di Belluno-Feltre – prosegue il presule – sono quindi liete di condividere con ciascuna famiglia musulmana questi vissuti e queste esperienze: in musica, gli accordi e le cadenze principali suonano allo stesso modo anche se eseguiti in tonalità diverse. Sarà bello pensare che nelle nostre case metteremo in pratica gli appelli che vengono dalle due nostre tradizioni di fede: con il pensiero fisso ad altre case, abbattute o polverizzate dalla guerra, o in cui le famiglie piangono le morti dei propri cari e i traumi di chi è sopravvissuto, in contesti in cui lo spirito della divisione prende possesso di cuori irresponsabili. L’aria fresca dei gesti, grandi o piccoli, di pace e di solidarietà, destrutturi il vento impetuoso della logica delle armi, di produttori e di trafficanti, per il sollievo di tutti i civili di tutti i popoli, a partire dai bambini, dagli anziani e dai più deboli”.
“Come ho scritto nella lettera che in questi stessi giorni ho inviato alla diocesi sul cammino verso la celebrazione annuale della Pasqua, la Quaresima – sottolinea mons. Marangoni – ‘è un allenamento e un tirocinio a motivo della gioia pasquale’”. “Ci troveremo insieme – annuncia il vescovo – sabato 6 aprile in luogo pubblico a Belluno, alla sera, in un momento di Iftar, di rottura del digiuno. Noi ci uniremo esprimendo la gioia del tempo pasquale: quel giorno sarà il sabato dell’ottava di Pasqua”.