In occasione dell’inizio del Ramadan dell’anno 1445 dell’era dell’egira, l’arcivescovo ordinario militare, mons. Santo Marcianò, e i cappellani militari presentano, a tutti i militari italiani di religione musulmana, “gli auguri fraterni perché sia un mese ricco di benedizioni divine e crescita spirituale”. “In questo particolare momento – si legge nel testo -, soprattutto per quello che accade nella Striscia di Gaza, vogliamo pregare insieme l’Altissimo, unitamente alla nostra penitenza quaresimale e al vostro digiuno, perché ogni popolo abbia diritto alla propria identità specifica con le sue diverse componenti, senza però ignorare o dimenticare ciò che abbiamo in comune”, ovvero che, afferma il messaggio citando la Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane (Nostra Aetate, 28 ottobre 1965”, “‘i vari popoli costituiscono una sola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dio ha fatto abitare l’intero genere umano su tutta la faccia della terra; hanno anche un solo fine ultimo, Dio, la cui Provvidenza, le cui testimonianze di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti finché gli eletti saranno riuniti nella città santa, che la gloria di Dio illuminerà e dove le genti cammineranno nella sua luce’”.