“Alla luce dei risultati, la sfida ora è quella del dialogo tra i vari partiti, soprattutto tra i due che hanno ottenuto più voti”: lo ha dichiarato Pedro Vaz Patto, presidente della Commissione nazionale portoghese di giustizia e pace (Cnjp). Alle elezioni di domenica 10 marzo il partito di Alleanza democratica (centrodestra) ha eletto 77 deputati all’Assemblea della Repubblica, a cui si sono aggiunti tre deputati della Regione autonoma di Madeira, mentre il Partito socialista 76, il Partito Chega 48, l’Iniziativa liberale 8, il Partito comunista 4, Livre anch’esso 4 e il partito Popolo, animali e natura un deputato; i quattro seggi eletti dall’emigrazione sono ancora da scrutinare. “La sfida più importante ora è che, nel dialogo tra i partiti che hanno ricevuto il maggior numero di voti, si cerchi il consenso, anche i compromessi e, senza mettere in discussione l’essenza dei programmi dei vari partiti, sia possibile trovare dei punti di contatto, perché questo è ciò che richiede l’interesse nazionale: mettere l’interesse nazionale al di sopra degli interessi dei partiti”. Pedro Vaz Patto ha sottolineato inoltre che “nessuno trarrebbe vantaggio da un’instabilità che porterebbe nuovamente a elezioni a breve termine, tenendo conto del contesto di crisi internazionale che stiamo vivendo, e anche delle sfide, dei problemi della popolazione in relazione alla povertà, all’accesso alla casa ed all’istruzione”.
Per il presidente del Cnjp, il fatto che l’astensione non sia stata così alta come nelle precedenti elezioni evidenzia gli appelli alla partecipazione lanciati da diverse istituzioni, in particolare dalla Conferenza episcopale portoghese e dalla Commissione nazionale giustizia e pace. Dopo le elezioni parlamentari di ieri, il presidente della Repubblica ascolterà i partiti politici con seggi parlamentari per formare il prossimo governo del Portogallo.