“Le foibe e l’esodo hanno rappresentato un trauma doloroso per la nascente Repubblica che si trovava ad affrontare l’eredità gravosa di un Paese uscito sconfitto dalla guerra. Quelle vicende costituiscono una tragedia, che non può essere dimenticata”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo tenutasi al Quirinale.
“Non si cancellano pagine di storia, tragiche e duramente sofferte”, ha ammonito il Capo dello Stato, per il quale “i tentativi di oblio, di negazione o di minimizzare sono un affronto alle vittime e alle loro famiglie e un danno inestimabile per la coscienza collettiva di un popolo e di una nazione”.
Per Mattarella, “l’istituzione del giorno del Ricordo – con tante iniziative da essa scaturite, con ricerche, libri, dibattiti – ha avuto il merito di riconnettere la memoria collettiva a quel periodo e a quelle sofferenze, dopo anni di rimozione. Ha reso verità a tante vittime innocenti e al dolore dei loro familiari”. “Tutto questo – ha osservato – è stato importante, doveroso, pur se in ritardo, giusto. Ma non è sufficiente”. “Il ricordo, la memoria della persecuzione e delle tragedie, deve essere fecondo, deve produrre anticorpi, deve portarci, come hanno sottolineato, con semplicità ed efficacia straordinaria, Lada e Alessandra Rivaroli, e anche la Signora Haffner, a fare in modo che simili lacerazioni crudeli nei confronti della libertà, del rispetto dei diritti umani, della convivenza appartengano a un passato irripetibile”.