Save the Children denuncia che la maggior parte dei 610.000 bambini sfollati di Gaza sono ora intrappolati a Rafah in un’area inferiore a un quinto della superficie totale della Striscia, mentre l’esercito israeliano intensifica gli attacchi. Le famiglie sono costrette a dormire in tende improvvisate o all’aria aperta, sempre più disperate nella ricerca di cibo, acqua e cure mediche. L’Organizzazione sottolinea in una nota diffusa oggi che l’espansione delle operazioni militari israeliane a Rafah – il principale punto di ingresso degli aiuti a Gaza – rischia di far deragliare ulteriormente la fornitura di aiuti nell’enclave assediata. “È difficile immaginare che le cose possano peggiorare ulteriormente per la popolazione di Gaza rispetto agli ultimi quattro mesi, ma se le forze israeliane dovessero rafforzare il loro intervento a Rafah, ciò che accadrà andrà oltre i nostri peggiori incubi”, ha dichiarato Jason Lee, Direttore di Save the Children per i Territori palestinesi occupati. Save the Children chiede un cessate il fuoco immediato e definitivo per salvare e proteggere la vita dei bambini a Gaza. Inoltre, chiede a tutti gli Stati di fermare immediatamente il trasferimento di armi, componenti e munizioni a gruppi armati israeliani e palestinesi poichè esiste il rischio che vengano utilizzate per commettere o facilitare gravi violazioni del diritto internazionale umanitario o dei diritti umani. L’Organizzazione chiede inoltre a tutti i governi donatori e al resto della comunità internazionale di riprendere e aumentare i finanziamenti per l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (Unrwa) il più rapidamente possibile.