“Guardiamo con preoccupazione le pulsioni divisive e centrifughe che caratterizzano il dibattito sulle riforme, un dibattito che talvolta ci rappresenta una politica distante dalle questioni della vita quotidiana delle persone, delle famiglie e di tutte le organizzazioni sociali, dei territori”. Lo ha detto il presidente dell’Azione Cattolica, Giuseppe Notarstefano, intervenendo al Convegno Bachelet “Per una (r)esistenza democratica”, in corso a Roma. “Scegliere strade che scommettono unicamente, rafforzandola, sulla concentrazione del potere politico, economico-finanziario, del potere tecnologico e comunicativo non promuoverà quella coesione sociale e territoriale che è condizione per il benvivere delle persone”, ha aggiunto.
Soffermandosi sulla vita associativa, Notarstefano ha evidenziato la scelta di “accompagnare l’associazione tutta a vivere la scelta democratica come dimensione ordinaria della vita associativa, non subendola come un intermezzo burocratico – ha aggiunto -, ma piuttosto scoprendone anche la dimensione celebrativa e festosa che si sperimenta attraverso la partecipazione appassionata e coinvolgente che va rinvigorita ricorda che la vita democratica e una conquista continua e paziente, anche quando la fatica talvolta apre la strada alla tentazione di semplificare o di comprimere le occasioni di confronto e di discussione”.
Il presidente di Ac ha ribadito di sentire anche “la necessità di una narrazione alternativa della responsabilità e della corresponsabilità che da un lato resista alla tendenza alla cultura della delega e dall’altro lato non ceda all’illusione di una democrazia ‘a bassa intensità’ che svilisce la mediazione in nome di una apparente sfiducia della rappresentanza”. “Siamo consapevoli del compito educativo che è affidato all’esperienza democratica che sperimentiamo nella vita associativa, che promuove uno stile di condivisione e di cooperazione ordinato all’inclusione di ciascuno nei diversi passaggi e meccanismi di partecipazione e sempre aperto alla formazione di coscienze libere e critiche”.