“La Chiesa è stata ferita dagli abusi e lo è anche oggi, ma è chiamata a operare un rinnovamento, e questo è possibile”. Lo ha detto questa mattina mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia e presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori, intervenendo nel corso del convegno “L’avete fatto a me. La cura dei piccoli nella Chiesa”, presso l’auditorium del complesso interparrocchiale San Benedetto di Lamezia Terme, organizzato dal Servizio per la tutela dei minori calabrese. Mons. Ghizzoni, ripercorrendo alcune situazioni tipo, ha richiamato “la violenza sulla coscienza” e quella “sul fisico, sessuale”. “Cosa facciamo per le vittime? Come leniamo le loro ferite?”, si è chiesto il presule, il quale ha evidenziato che “se come Chiesa pensiamo solo a difenderci senza riconoscere le azioni passate di abuso facciamo un danno maggiore alle vittime”. Al contrario, ha proseguito mons. Ghizzoni, “vogliamo metterci dalla loro parte, iniziando anzitutto ad ascoltarle. Vogliamo affrontare questa realtà ma abbiamo bisogno di tutto il popolo di Dio, di tutta la comunità che si impegni”. Per questo, occorre “accompagnare le vittime, dare loro la forza di parlare e rielaborare, così da mettere in movimento un percorso positivo. È così che la Chiesa diventa madre”. Mons. Ghizzoni ha comunicato che il Servizio nazionale avvierà due studi particolareggiati sulle tipologie di abusatori e di vittime. “Questo ci servirà per la prevenzione da fare anche con i sacerdoti e i religiosi, nonché nei luoghi di formazione”, ha spiegato.