A Gaza chi paga il prezzo più alto della guerra sono i bambini. Migliaia sono stati feriti. Oltre 1.000 sono mutilati. L’Unicef pubblica oggi un video con la storia di Shaymaa, 8 anni e Ramadan, 11 “Ero a casa quando è iniziato il bombardamento e stavo giocando con i miei fratelli -. racconta Shaymaa -. Mio padre era fuori a preparare il fuoco perché mia madre ci voleva cucinare la pasta. All’improvviso la casa accanto alla nostra è stata bombardata e un pezzo di metallo mi è caduto addosso, tagliandomi il braccio. Mio padre ha fermato un’auto e mi ha portato in ospedale. Sulla strada per l’ospedale, c’è stato un altro bombardamento e lì ho perso una gamba. Vorrei riavere il mio braccio, la mia mano e la mia gamba per giocare ancora con i miei amici”.
“Stavo dando da mangiare alle mie anatre e alle mie galline – dice Ramadan -, e all’improvviso è stata bombardata una casa di fronte alla nostra, sono svenuto. Quando mi sono svegliato non avevo più la mia gamba. Come andrò a scuola? Come correrò? Come giocherò con i miei amici? Mi vergogno”.