“Nello spirito di collaborazione sinodale tra i Dicasteri – auspicata nella Praedicate Evangelium (cfr n. 8) – desidero che la questione della formazione liturgica dei ministri ordinati sia trattata anche con il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, con il Dicastero per il Clero e con il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, così che ciascuno offra il proprio specifico contributo”. Lo ha detto, stamattina, Papa Francesco, ricevendo in udienza, nel Palazzo apostolico vaticano, i partecipanti all’Assemblea plenaria del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, sul tema “Euntes parate nobis Pascha (Lc 22,8). Percorsi di formazione liturgica per i ministri ordinati e i fedeli laici”, in corso a Roma dal 6 al 9 febbraio. Se “la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana tutta la sua energia” (SC, 10), “occorre fare in modo che anche la formazione dei ministri ordinati abbia sempre più un’impronta liturgico-sapienziale, sia nel curriculum degli studi teologici sia nell’esperienza di vita dei seminari”, ha sottolineato il Pontefice.
Infine, l’esortazione, “mentre prepariamo nuovi percorsi formativi per i ministri, dobbiamo contemporaneamente pensare a quelli destinati al popolo di Dio. A partire dalle assemblee che si radunano nel giorno del Signore e nelle feste dell’anno liturgico: esse costituiscono la prima concreta opportunità di formazione liturgica. E così pure possono esserlo altri momenti in cui la gente maggiormente partecipa alle celebrazioni e alla loro preparazione: penso alle feste patronali, o ai Sacramenti dell’iniziazione cristiana. Preparate con cura pastorale, diventano occasioni favorevoli perché la gente possa riscoprire e approfondire il senso del celebrare oggi il mistero della salvezza”.
“Andate a preparare per noi […] la Pasqua” (Lc 22,8): “Queste parole di Gesù, che ispirano le vostre riflessioni in questi giorni, esprimono il desiderio del Signore di averci attorno alla mensa del suo Corpo e del suo Sangue. Sono un imperativo che ci raggiunge come un’amorevole supplica: impegnarsi nella formazione liturgica vuol dire corrispondere a questo invito perché ‘possiamo mangiare la Pasqua’ e vivere un’esistenza pasquale, personale e comunitaria”, ha spiegato il Santo Padre.
“Il vostro compito è grande e bello: lavorare perché il popolo di Dio cresca nella consapevolezza e nella gioia di incontrare il Signore celebrando i santi misteri e, incontrandolo, abbia vita nel suo nome”, ha concluso Francesco.