“Dopo quarant’anni il fondamentale principio di corretta collaborazione nella libertà, che rappresenta l’anima del Concordato repubblicano, resta traccia attualissima e feconda, oltre che fonte d’ispirazione per affrontare i cambiamenti che interessano le vicende ecclesiali e nazionali”. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato all’evento “Stato e Chiesa a 40 anni dalla firma del Concordato repubblicano” promosso dall’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e dalla Fondazione Craxi.
“A quarant’anni dall’Accordo modificativo del Concordato – sottolinea il capo dello Stato – è compito prezioso tornare sulle ragioni che ne hanno propiziato la conclusione e sulle figure che si adoperarono per raggiungere quell’importante traguardo. È anche importante trarre un bilancio dell’applicazione dell’Accordo e, volgendo lo sguardo al futuro, riflettere sulle sue potenzialità quale vettore di ulteriore sviluppo del rapporto speciale tra la Santa Sede e l’Italia”. “Grazie alla rinuncia a interessi particolari e nella consapevolezza della dimensione storica della revisione concordataria, le relazioni tra le due sponde del Tevere – evidenzia Mattarella – sono state impostate su basi nuove, meglio rispondenti ai principi della Costituzione repubblicana, al rinnovato quadro post-conciliare e al comune impegno a promuovere il bene del Paese e la dignità di ogni essere umano”. “L’Accordo-quadro del 1984 – osserva il capo dello Stato – ha anche aperto la strada alle intese successivamente concluse dallo Stato con altre confessioni, favorendo il riconoscimento del pluralismo religioso che è oggi proprio della società italiana”.