Il valore degli interventi per la carità sostenuti, quest’anno, dalla diocesi di Novara sfiora il milione e 230 mila euro, coperti quasi completamente dalle erogazioni dell’8xmille che ammontano a 1.019.556 euro. I progetti sono complessivamente 30, divisi in tre capitoli di impiego: i “Progetti Sostegno”, le “Opere Segno” ed i “Progetti Emblematici”. Nella mattina di oggi, giovedì 8 febbraio, è stata presentata l’assegnazione dei fondi alla diocesi di Novara dell’8 per mille destinati alla carità per l’anno pastorale 2023-24. Alla conferenza stampa sono intervenuti il vicario generale mons. Fausto Cossalter, il direttore della Caritas diocesana don Giorgio Borroni e Federico Diotti, project manager di Caritas. Presenti anche diversi volontari dei centri di ascolto novaresi.
I “Progetti Sostegno” riguardano il lavoro quotidiano dei centri d’ascolto e dei gruppi caritativi di parrocchie e Upm. Complessivamente sono 21 e riguardano comunità in tutto il territorio diocesano. Il valore totale del contributo è di 288mila euro. Le “Opere Segno” sono quegli interventi che attraverso la carità e l’attenzione agli ultimi sono “Segno della presenza di Dio”. A riceverli associazioni e parrocchie che mettono in atto progetti specifici in diversi campi del sociale: dalle mense ai corsi di italiano per favorire l’integrazione linguistica sino al finanziamento dei percorsi di accoglienza con i corridoi umanitari. I fondi erogati quest’anno ammontano a 62.980 euro, che contribuiscono a progetti di un valore complessivo di oltre 117mila euro. I “Progetti Emblematici” sono quelli messi in campo direttamente dalla Caritas diocesana. Il primo riguarda una serie di interventi per attivare i centri d’ascolto parrocchiali in quelle zone della diocesi che ancora non hanno servizi di carità e ha ricevuto un contributo di 68.499 euro. Il secondo ha un budget complessivo di 700mila euro, coperto per 600mila euro dai fondi dell’otto per mille per far fronte all’emergenza abitativa. “Abbiamo avviato una mappatura degli immobili delle parrocchie novaresi per comprendere quali strutture fossero impiegabili – ha spiegato don Borroni -. I nuclei abitativi saranno destinati, sostanzialmente, a tre categorie: quella delle famiglie in difficoltà ma anche quello degli studenti e dei lavoratori fuori sede”. Il primo ad essere attivato sarà un appartamento nella parrocchia di San Martino, “ma stiamo definendo gli accordi per attivarne presto altri”, ha aggiunto Diotti. “Nell’illustrare questi progetti – ha detto mons. Cossalter – vorrei dire due grandi grazie. Il primo è per tutti coloro che hanno scelto di firmare per destinare alla Chiesa cattolica l’otto per mille della dichiarazione dei redditi. Rendicontare ciò che facciamo è un dovere: quello di spiegare come impieghiamo soldi che non ci appartengono, ma che ci vengono consegnati per aiutare i poveri e per sostenere le attività della comunità ecclesiale. Il secondo grazie, non meno importante, è per i numerosi volontari che, nelle nostre parrocchie e nelle associazioni di volontariato, si spendono tutti i giorni per accompagnare, ascoltare e aiutare i poveri e gli ultimi”.