Parlamento Ue: aggiornamento di bilancio con finanziamento di 50 miliardi di euro all’Ucraina

Foto Calvarese/SIR

(Strasburgo) Ieri sera a Strasburgo, dove si sta svolgendo la plenaria del Parlamento europeo in programma fino a domani, i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sull’aggiornamento del bilancio a lungo termine dell’Ue, stabilendo finanziamenti aggiuntivi per il periodo 2024-2027 che permetteranno di pagare gli interessi per l’iniziativa Ngeu-Next Generation Eu, integrare la Step-Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa e garantire una soluzione di finanziamento stabile per l’Ucraina. Lo strumento per l’Ucraina comprende 50 miliardi di euro, dei quali 33 miliardi di prestiti e 17 miliardi di sovvenzioni. Stanziati 2 miliardi di euro per la migrazione e la gestione delle frontiere e 3,1 miliardi di euro per sostenere le priorità nelle regioni confinanti con l’Ue e a livello globale. Ulteriori 4,5 miliardi di euro saranno riassegnati da altri programmi dell’Ue nel campo della politica estera. La preparazione alle crisi e la flessibilità di bilancio dell’Ue vengono rafforzate con ulteriori 3,5 miliardi di euro, mentre il progetto Step riceve 1,5 miliardi di euro specificamente per la sua componente di investimenti nella difesa. La revisione del bilancio introduce anche un meccanismo per affrontare i crescenti costi legati al rimborso del piano di risanamento di Ngeu, in un contesto di tassi di interesse in rialzo, tutelando da tagli necessari qualora i costi superassero quanto originariamente previsto nel bilancio, i programmi dell’Ue come Erasmus+ o i finanziamenti per i trasporti transfrontalieri e le infrastrutture energetiche. Il nuovo meccanismo prevede l’uso del denaro non speso che altrimenti andrebbe perso nel bilancio dell’Ue e un sostegno con contributi aggiuntivi da parte degli Stati membri, se necessario. Garantito fino al 2027 anche il programma Eu4Health. L’accordo politico provvisorio deve ora essere formalmente approvato dal Consiglio Ue e dal Parlamento europeo che prevede di votarlo nella sessione plenaria del 26-29 febbraio.

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