“L’impegno di Telefono azzurro, insieme alla rete di realtà internazionali che si occupano di tutela dell’infanzia, è quello di proporre strumenti concreti affinché, di fronte alla nuova sfida tecnologica imposta dall’intelligenza artificiale, vengano da subito messe in campo soluzioni efficaci e condivise fondate sulla centralità della dignità dei bambini e degli adolescenti”. Questo l’appello lanciato oggi da Ernesto Caffo, presidente di Fondazione Sos – Il Telefono azzurro Ets, per il Safer Internet Day 2024 (Giornata mondiale per la sicurezza in rete) che ricorre domani 7 aprile. Occasione, dopo l’appuntamento milanese di ieri, l’incontro in corso oggi a Roma (Palazzo Wedekind), “Ci arriva anche un bambino”, promosso dall’associazione per affrontare in maniera trasversale il tema della sicurezza della rete per bambini e adolescenti. “Occorre lavorare su tre principi fondamentali – prosegue Caffo –. Dobbiamo partire dalla protection per garantire a bambini e adolescenti di essere al sicuro da impatti dannosi o discriminatori dei sistemi di intelligenza artificiale. Attraverso la provision i ragazzi andranno indirizzati verso contenuti appropriati, a partire dall’age verification. In ultimo, tramite la participation, le tecnologie andranno utilizzate nelle loro declinazioni positive. Tutto questo è possibile se e solo se tutti i soggetti in campo prendono reale consapevolezza del valore di questa sfida, a partire dalle stesse aziende del digital, dalle Istituzioni e dalle authorities che sono chiamate a dare regole chiare e valide per tutti”. In altre parole si rendono necessarie soluzioni concrete, risposte operative, condivise e applicabili. “Risposte capaci di diventare una base di proposta utile a livello istituzionale a partire dal prossimo G7 per delineare un quadro di intervento comune a livello internazionale”, sottolinea ancora il presidente di Telefono azzurro. Che non si nasconde le difficoltà: “Non sarà però un cammino senza sfide e richiederà un approccio etico e responsabile da parte di tutti gli attori in gioco, un impegno collettivo e determinato in grado di integrare prevenzione e interventi basati sull’evidenza scientifica per implementaresoluzioni che coinvolgano in primis i ragazzi affinché imparino a gestire il digitale in modo più responsabile”.