(Strasburgo) La protesta degli agricoltori arriva a Strasburgo. Nel corso di un dibattito al Parlamento europeo, le istituzioni Ue si sono interrogate sul “disagio”, le “angosce e le preoccupazioni” che portano nelle piazze i produttori del settore primario. Il tema è stato affrontato da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, da Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, e da numerosi eurodeputati. Purtroppo la discussione ha preso, in alcuni interventi, una deriva elettorale, con gruppi politici e parlamentari intenti a cavalcare la stessa protesta in vista del voto europeo del 6-9 giugno.
Von der Leyen ha riconosciuto che “gli agricoltori si sentono messi all’angolo”, mentre sperimentano nel loro lavoro “e sulla propria pelle gli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto i raccolti e minacciato il bestiame. Pagano il peso degli aumenti dei costi di produzione – in particolare energia e fertilizzanti – anche in relazione alla guerra in Ucraina”. “Eppure ogni giorno producono ciò di cui abbiamo bisogno, portando sulle nostre tavole cibo di qualità. Meritano dunque il nostro rispetto e di essere ascoltati”. “Gli agricoltori hanno bisogno di un vero e proprio incentivo che vada oltre la semplice perdita delle rese. I sussidi pubblici possono fornire tali incentivi”.
Von der Leyen è poi passata ad alcune proposte operative, ribadendo il sostegno Ue (l’agricoltura è peraltro il settore che beneficia di maggiori aiuti economici dall’Unione europea), incentivi “per perseguire obiettivi ambientali e climatici, consentendo a loro di continuare a lavorare e a guadagnarsi da vivere”. Ha fatto poi appello al dialogo per ricostruire “fiducia”, andando oltre un “confronto polarizzato”.