“‘Dobbiamo lavorare per costruire un Continente verticale’, cioè un Continente che ha al Nord una regione grande, con 500 milioni di abitanti che si chiama Europa, abbiamo al Sud una regione ancora più popolosa, con un miliardo e 300/400 milioni di abitanti che si chiama Africa, in mezzo c’è il ‘laghetto’ del Mediterraneo. Dovremmo imparare a convivere insieme, a elaborare insieme, imparare a costruire un futuro insieme. Ora il fatto che si consideri nel Piano il sistema Paese, il sistema Continente europeo che si approccia nei confronti dell’Africa, secondo me, segna un elemento di discontinuità rispetto al passato”. Don Dante Carraro, direttore di medici con l’Africa Cuamm, in un’intervista al Sir sul Piano Mattei, rievoca l’immagine offerta qualche anno fa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella – un “Continente verticale” – per dire quanto sia importante – se mantenuto nei fatti – l’approccio paritetico, di collaborazione, di partnership che si vorrebbe per il Piano Mattei. Per il sacerdote, “è positivo che si voglia coinvolgere il Paese, fare sistema con il Piano Mattei, quindi non è la singola ong, non è la singola impresa, non è la singola università che sarà privilegiata, ma tutto il Paese. Questo concettualmente è un elemento positivo, bello, perché è tutto il Paese, è tutto il Continente europeo che si approccia all’Africa considerando la cooperazione come un elemento chiave dello sviluppo futuro che vogliamo costruire”. Infatti, un altro elemento giudicato positivamente da don Carraro è il fatto che il nostro Paese al Vertice Italia-Africa “non si sia presentato da solo”, ma “insieme all’Unione europea” e questo “è un elemento di forza”.