(Strasburgo) I negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio Ue hanno raggiunto in serata a Strasburgo, dove si sta svolgendo la sessione plenaria del Parlamento europeo in programma fino all’8 febbraio, l’accordo provvisorio sulle norme per combattere la violenza di genere e proteggere le vittime, in particolare le donne e le vittime di violenza domestica. Per la prima volta ci saranno norme a livello europeo sulla criminalizzazione di alcune forme di violenza di genere e un migliore accesso alla giustizia, alla protezione e alla prevenzione. Agli Stati membri è affidato ora il compito della sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul fatto che il sesso non consensuale è considerato un reato penale. L’accordo comprende misure per prevenire lo stupro, norme più severe sulla violenza informatica e un migliore sostegno alle vittime. Inoltre è stato aumentato l’elenco delle circostanze aggravanti per i reati, compresi i crimini contro una figura pubblica, un giornalista o un difensore dei diritti umani, l’intento di punire le vittime per il loro orientamento sessuale, genere, colore della pelle, religione, origine sociale o convinzioni politiche e l’intento di preservare o ripristinare “onore”. Sono presenti norme contro le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati. Nello specifico anche norme per i reati online, compreso il rilascio di materiale intimo e il cyberflashing. Migliorate le procedure per la sicurezza e la salute delle vittime, tenendo conto della discriminazione intersezionale e dell’accesso all’assistenza sanitaria, compresi i servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva. Migliorata anche la segnalazione e raccolta di prove da parte delle autorità. Su insistenza del Parlamento europeo, la Commissione europea riferirà ogni 5 anni sull’opportunità di rivedere le norme. Adesso il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno approvare formalmente l’accordo, così che le nuove norme possano entrare in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue. Gli Stati membri avranno 3 anni per attuare le disposizioni.