Domenica prossima, 11 febbraio, il Papa presiederà la canonizzazione della beata María Antonia de San José (1730-1799), meglio conosciuta con l’appellativo di “Mama Antula”, come era affettuosamente chiamata dal popolo argentino. Per presentarla al pubblico il prossimo giovedì, 8 febbraio, si terrà presso l’Aula magna della Pontificia Università Gregoriana, a partire dalle 17, un pomeriggio di studio dedicato alla sua figura, con relazioni di Alicia Fraschina, di Mons. Ernesto Giobando e della postulatrice, Silvia Correale. La conferenza si svolgerà in lingua spagnola. L’evento – si legge in una nota – è promosso dal Collegio Sacerdotale Argentino, dalla Chiesa nazionale argentina Maria Santissima Addolorata e dal Centro di Spiritualità Ignaziana della Gregoriana. Proprio il Centro di Spiritualità Ignaziana sarà promotore di alcune imminenti iniziative sulla spiritualità dei Gesuiti, a partire dal primo colloquio internazionale della rivista “Ignaziana”, che avrà luogo il prossimo 29 febbraio e rifletterà sul tema della pedagogia. Consacrata con voti privati, la beata María Antonia visse come laica consacrata in comunità, secondo la spiritualità ignaziana, e fondò la Casa di Esercizi di Buenos Aires. Dopo l’espulsione dei gesuiti dai territori della Corona di Spagna, Mama Antula peregrinò nelle regioni povere del nord-est argentino promuovendo di città in città gli esercizi spirituali ignaziani. In soli otto anni riuscì a offrire gli esercizi spirituali per oltre 70mila persone.