L’Opam esprime profondo sgomento e grande preoccupazione per quanto accaduto ieri ai danni di 400 studenti di una scuola nel villaggio di Loi Nan Pha, nello Stato di Kayah, nella parte orientale della ex Birmania, oggi Myanmar, che confina a Nord con lo Stato Shan e ad Est con la Thailandia. Quattro bambini uccisi e oltre 10 feriti gravi è, infatti, il primo bilancio dell’offensiva dell’esercito birmano che ieri – tra le 10 e le 11.30 – con attacchi aerei e colpi di mortaio ha colpito la scuola sul monte Loi Nan Pha, una delle montagne più famose dello stato di Kayah. “La scuola è frequentata da studenti dalla materna fino all’ottavo anno. Ci sono rifugi antiaerei nel complesso scolastico per proteggersi dagli attacchi aerei e dai bombardamenti della giunta, ma l’attacco questa volta è arrivato all’improvviso e i bambini non hanno avuto il tempo di mettersi al riparo”, ha detto un insegnante. I bombardamenti hanno distrutto il 90% dell’edificio scolastico. Ad informare Opam sono state fonti locali che spiegano come l’attacco abbia causato anche ingenti danni agli edifici e abbia provocato la perdita di vari capi di animali che rappresentano l’unica fonte di sostentamento per tante famiglie. L’attacco, inoltre, è stato documentato dai Free Burma Rangers (Fbr), un movimento di servizio umanitario multietnico che lavora per portare aiuto e speranza alle persone nelle zone di conflitto di Birmania, Iraq e Sudan, e che al momento dell’attacco stava fornendo aiuti agli sfollati in una chiesa nello Stato Shan.
“Per favore pregate per i bambini, le loro famiglie e il villaggio” chiedono dal Myanmar. Una richiesta a cui Opam “risponde innanzitutto invitando tutti i soci e gli amici dell’associazione a fare una preghiera speciale; ma anche – si legge in una nota – rilanciando questo grido di aiuto attraverso i media perché l’umanità non può rimanere indifferente”.