La Commissione federale indipendente per la lotta agli abusi sessuali sui minori ha chiesto alla Chiesa protestante di trarre le conseguenze dallo studio sugli abusi pubblicato alla fine di gennaio. “Siamo convinti che la credibilità e il futuro della Chiesa protestante in Germania dipendano in modo cruciale dal riconoscimento dei propri errori e delle carenze evidenziati dallo studio ForuM, dall’assunzione della loro responsabilità e dall’attuazione immediata delle necessarie conseguenze”, ha affermato martedì la commissione a Berlino. E ha chiesto passi concreti. Ciò include la richiesta di indagini approfondite su tutti i casi di violenza sessuale contro bambini e giovani. La Chiesa – è stato affermato – lo deve alle persone colpite. La commissione si riferisce alle critiche rivolte ai ricercatori che hanno ricevuto informazioni dai fascicoli disciplinari dello studio, ma non dai fascicoli del personale. La commissione critica il fatto che le Chiese riformate regionali abbiano ostacolato i ricercatori. Richiede inoltre il rafforzamento della rete e dell’autorganizzazione delle persone colpite. La Chiesa protestante “da troppo tempo non li ha trattati con il rispetto necessario per la loro dignità”. La commissione chiede inoltre che vengano adottate procedure uniformi per il risarcimento, i cosiddetti servizi di riconoscimento. Gli interessati hanno giustamente lamentato che i pagamenti finora decisi dalle Chiese regionali sono stati “non trasparenti, incoerenti, arbitrari e troppo bassi”, secondo la dichiarazione.
Lo studio dell’associazione di ricerca indipendente ForuM commissionato dall’Ekd mostra la portata e i fattori di rischio della violenza sessuale nella Chiesa protestante. Gli scienziati hanno identificato almeno 2.225 vittime e 1.259 persone accusate di violenza sessuale nella Chiesa protestante e nella Diakonie tedesca, ma presumono che il numero reale sia molto più alto perché non tutti i file rilevanti sono stati visionati.