Pie Discepole del Divin Maestro: sr. Meraz Sotelo (superiora generale), “abbiamo una grande storia da raccontare e costruire, ciascuna nella sua realtà culturale ed ecclesiale”

(Foto: Pie Discepole del Divin Maestro)

“Nel cammino verso il compiersi del nostro centenario, proprio nei prossimi giorni, ravviviamo la consapevolezza di essere discepole del Maestro Gesù, il Crocifisso Risorto, donne dell’aurora, donne del Vangelo. In questo convegno abbiamo sentito anche lo Spirito di Pentecoste, dove confluivano persone, lingue, culture diverse, e allo stesso tempo dove abbiamo potuto parlare un’unica lingua, quella della fede in Cristo Gesù, come Famiglia paolina e dove tutti ci siamo sentiti a casa, poiché tutti siamo entrati nella danza dell’incontro, dell’accoglienza, del rispetto, dell’ascolto e del dialogo, pur con i disagi dovuti al cambio di fuso orario di clima”. Lo si legge nel messaggio a firma di sr. M. Bernardita Meraz Sotelo, superiora generale delle Pie Discepole del Divin Maestro, a conclusione del convegno “La voce della donna nei ministeri della Chiesa. Un dialogo sinodale”, che si è concluso ad Ariccia, sabato 3 febbraio.
“Oggi possiamo dire che partiamo arricchite perché intendiamo favorire la costruzione di una Chiesa/ Famiglia sinodale e paolina, poiché ‘l’incontro sincero e cordiale tra fratelli e sorelle nella fede è fonte di gioia: ritrovarsi è trovare il Signore che è in mezzo a noi!’”, scrive la superiora.
Di fronte “a questa preziosa esperienza, scaturisce dai nostri cuori la certezza che è Dio che continuerà a scrivere una storia rinnovata a partire da questo primo centenario ed è per questo che, nella sinfonia di voci rappresentata in questa Assemblea sinodale e paolina, voglio esprimere il credo che conferma la nostra disponibilità a intraprendere rinnovate strade di diaconia e di ministeri nei diversi contesti ecclesiali in cui siamo presenti”.
La superiora generale evidenzia: “Abbiamo una grande storia da raccontare e costruire, ciascuna nella sua realtà culturale ed ecclesiale; uniamoci nella gamma delle diversità senza riprodurre modelli già pronti, ma nel rispetto delle inspirazioni dello Spirito che fa nuove tutte le cose in ogni realtà, che ci attende”. E ancora: “nel comune impegno di comunicare al mondo di oggi Gesù Cristo Via, Verità e Vita, ci auguriamo di poter trasmettere l’esperienza del nostro incontro con Lui, non tanto con l’erudizione di un teorico, ma con la testimonianza della nostra vita che è il vero annuncio di speranza e di pace che possiamo offrire alle nostre comunità e ai destinatari della missione”.

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