“La suggestione iniziale è felliniana, il richiamo alla Paolina de ‘La dolce vita’, che sulla spiaggia prova a parlare con Mastroianni ma lui non la sente. Si dice che Fellini facesse riferimento, con tale personaggio, proprio a Wilma Montesi, a quel temo già morta [aspirante attrice scomparsa tragicamente nel 1953]. Quel fatto di cronaca segna la fine dell’innocenza del Paese: la gente diventò ossessionata dal gossip, dimenticandosi della vittima”. Così Saverio Costanzo presentando a Roma il suo film “Finalmente l’alba”, in Concorso a Venezia80 e nei cinema dal 14 febbraio in 300 copie con 01 Distribution, una produzione Wildside – Fremantle e Rai Cinema. Alla conferenza stampa presenti Lily James, Joe Keery, Alba Rohrwacher, Rebecca Antonaci, Sofia Panizzi e Michele Bravi.
La storia. Roma, anni ’50. La giovane ventenne Mimosa si sta per sposare, ma sogna una vita diversa. Accompagnando la sorella Iris per un provino a Cinecittà si ritrova sul set in posizione di primo piano grazie alla diva Josephine Esperanto. Vivrà 24 ore “straordinarie”, tra sfarzi e amarezze…
“Ho immaginato un film – ha affermato Costanzo – come un dialogo ideale tra una diva hollywoodiana anni ’50, che per essere libera purtroppo deve compiacere continuamente l’aspettativa del maschio, e una giovane che rappresenta una ragazza di oggi”. Il regista ha poi aggiunto: “Ho imparato tanto dalla Tv. Il set de ‘L’amica geniale’ mi ha dato la possibilità di sperimentare la creazione di un mondo”. Parlando della partecipazione all’80a Mostra del Cinema, Costanzo ha dichiarato: “Dopo la proiezione veneziana ho deciso di fare dei tagli al film, tagli che dentro di me sentivo di dover compiere. Il pubblico mi ha aiutato a trovare la forma ideale. E sono felice che sia accaduto in questo modo, un’esperienza molto istruttiva”.
L’attrice britannica Lily James (“Downton Abbey”) ha sottolineato: “Amo Roma. Felice di aver lavorato a Cinecittà. Per il ruolo ho studiato le grandi dive del passato, in particolare Joan Crawford. Ho visto anche molti film con Monica Vitti e Bette Davis. Il mio personaggio credo che in fondo si senta persa sotto la maschera che indossa”. Joe Keery, star di “Stranger Things” e “Fargo”, ha dichiarato: “Il mio personaggio è un attore abbastanza ombelicale, e in questo assume anche aspetti divertenti. Sono fortunato di aver preso parte a questo film, di aver girato a Cinecittà”. “I registi – ha concluso – hanno una visione. Quando ho incontrato Saverio Costanzo via Zoom lui possedeva una chiara idea della storia e del mio personaggio. Insieme, poi, abbiamo lavorato nel renderlo tridimensionale”.