“Sentire il proprio mondo come una gabbia, desiderare di essere invisibili. Sono alcune delle sensazioni di chi è vittima di bullismo, una vera e propria piaga sociale che, negli ultimi anni, è cresciuta di pari passo anche con gli utenti di Internet, definita per questo anche cyberbullismo. Ad esserne colpiti sono soprattutto coloro che presentano delle fragilità”. Lo sottolinea la Fondazione Operation Smile Italia Ets, che ha consolidato sempre di più la figura dello psicologo all’interno del percorso multidisciplinare per la cura della labiopalatoschisi: in sinergia con altre professionalità (chirurgo, ortodontista, logopedista, etc.), quella dello psicologo riveste un ruolo centrale, perché accompagna attivamente il paziente nell’accettazione di sé e nella sfera delle relazioni sociali.
“Una serie di studi ha messo in luce come un buon concetto di sé aiuti i bambini e i ragazzi ad ottenere dei successi, sia da un punto di vista relazionale sia da un punto di vista di rendimento scolastico. In questo lavoro di costruzione di una buona percezione di sé stessi, è necessario anzitutto il dialogo tra scuola e famiglia – afferma Gaia Campanale, psicologa clinica del Centro di cura e formazione Operation Smile di Milano, presso l’ospedale Asst Santi Paolo e Carlo -. L’effetto di eventuali fattori di rischio può infatti essere maggiore nei soggetti che hanno un basso concetto di sé o che si sentono inadeguati”.
Il senso di inadeguatezza è uno dei segnali d’allarme in caso di bullismo: la famiglia e gli educatori hanno un ruolo fondamentale nel cogliere comportamenti insoliti da parte della vittima, tra cui disturbi del sonno o della condotta alimentare, disturbi psicosomatici o mancanza di interesse verso eventi sociali che includono altri coetanei. All’interno del percorso di cure multidisciplinare che offre Operation Smile, i colloqui tra psicologo e genitori sono costanti per comprendere i bisogni specifici dei pazienti e delle loro famiglie, ma soprattutto per definire la priorità degli interventi dei diversi operatori.
“L’obiettivo principale dell’assistenza psicologica fornita da Operation Smile è quello di preparare la coppia genitoriale ad accogliere una nuova immagine del loro bambino e ad accompagnarla nelle prime fasi della vita – conclude Campanale -. Il nostro intervento è dunque orientato a validare il vissuto emotivo che si manifesta durante il percorso di cure e ad accogliere i diversi bisogni che possono emergere durante l’infanzia, l’adolescenza e la prima età adulta del paziente”.