“È necessario entrare nel deserto, affinché Lui possa parlare al nostro cuore. Se è pieno di mondanità, di cose, per quanto possano chiamarsi religiose, Dio non troverà posto, né noi ascolteremo Lui quando bussa alla nostra porta. Perciò il silenzio, la preghiera, il digiuno, la penitenza, l’ascesi sono necessari per liberarci da ciò che ci rende schiavi e per essere tutto di Dio”. È il monito lanciato da Papa Francesco che questa mattina ha ricevuto in udienza, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, la Comunità del Seminario di Madrid. Dal Papa anche l’esortazione a “confrontarci ogni mattina con l’Eucaristia, il controllore più vigile” che “ci fa riconsiderare l’inutilità delle nostre idee mondane, dei nostri desideri di ascendere, di apparire, di distinguerci”. “E questo – ha precisato – non solo dentro, ma anche fuori, nel lavoro, nei progetti, abbandonandoci in Gesù, il Signore sarà la grande provvidenza, lasciamogli progettare ed eseguire, mettiamoci soltanto ai suoi comandi con docilità di spirito”.