“Ascoltare con pazienza se stessi, le persone vicine, la società”. Così Marco Girardo, direttore di Avvenire, ha sintetizzato il carisma dei salesiani, intervenendo alla presentazione del volume “Chiamati all’amore con speranza”, a cura di don Giuseppe Costa, che raccoglie le Strenne degli ultimi dieci anni del rettor maggiore dei salesiani, card. Ángel Fernández Artime. “Dobbiamo sempre avere una sedia vuota per la solitudine, una sedia per gli amici e una sedia per il mondo”, ha detto Girardo citando le tre sedie di Thoreau come chiave per comprendere appieno il verbo “ascoltare”. “In questo tempo accelerato – ha commentato – la necessità della solitudine è fondamentale, così come l’amicizia per ricordarci che non siamo mai soli: qualunque sia la nostra vocazione, è sempre una dinamica che intercetta le persone che abbiamo intorno”. Ultima, ma non ultima, la pazienza, “fondamentale in ogni lavoro educativo, che implica la capacità di seminare e di lasciare andare, cioè di non pretendere un risultato immediato”. “Non dobbiamo avere fretta dei risultati”: una raccomandazione, questa, che per il direttore di Avvenire è valida anche nel mondo dell’informazione. “Oggi, in 24 ore, riceviamo una quantità di informazioni paragonabile a quante un uomo del Medioevo ne riceveva in un anno. E il 75% di esse vanno perse”. Per uscire da questa “trappola”, l’antidoto per Girardo sta “nell’essere accanto alle persone, nel fare comunità, soprattutto nelle periferie, dove c’è un’enorme richiesta di una vicinanza fisica. E in questo i salesiani sono degli specialisti”. E proprio del lavorare insieme con i suoi studenti, chiedendo loro una risonanza del libro che si è presentato oggi, ha parlato Arianna Rotondo, docente di storia del cristianesimo e delle chiese all’Università di Catania, rivelando che una delle formule che hanno più colpito i ragazzi è stata quella del “non con le percosse”, percepita quale messaggio quanto mai attuale contro ogni tipo di violenza. Roberto Cipriani, docente emerito di sociologia all’Università Roma Tre, ripercorrendo le tre introduzioni al libro ha sottolineato il “valore pastorale” delle Strenne e la centralità del tema del “sogno”, oggetto dell’ultima Strenna del card. Ártime, che prende spunto dal sogno del giovane don Bosco. Valentina Alazraki, vaticanista di Televisa, si è soffermata sulla corrispondenza delle Strenne con i temi del pontificato di Bergoglio, come nel caso della visione della famiglia, anzi “delle” famiglie, che nelle pagine del libro dà luogo ad una lettura “molto pacata e serena” sulla scorta dell’Amoris Laetitia e dei due Sinodi sulla famiglia.