(Strasburgo) Vladimir Putin deve essere ritenuto responsabile per l’omicidio di Navalny. È uno dei punti fermi della risoluzione approvata dal Parlamento europeo in chiusura di plenaria a Strasburgo. Nel testo (passato con 506 voti favorevoli, 9 contrari e 32 astensioni), il Parlamento europeo condanna “fermamente l’omicidio di Alexei Navalny” e dà il suo pieno sostegno a Yulia Navalnaya a continuare il suo lavoro. La risoluzione non vincolante sottolinea che “la piena responsabilità penale e politica della morte dell’attivista ricade sullo Stato russo e in particolare sul suo presidente Vladimir Putin, che dovrebbe esserne ritenuto responsabile”.
I deputati avvertono che l’uccisione di Alexei Navalny è “un altro segno della crescente e sistematica repressione in Russia” e chiedono un’indagine internazionale “indipendente e trasparente sul suo omicidio al fine di scoprire la verità e garantire giustizia”. Il sistema politico russo “è controllato – si legge nella risoluzione – da un regime autoritario consolidato con una corruzione dilagante che utilizza elezioni truccate come una parvenza di democrazia e concentra tutto il potere nelle mani di Vladimir Putin”.
Sottolineando che il popolo russo non può essere confuso con “il regime guerrafondaio, autocratico e cleptocratico del Cremlino”, i deputati esprimono la loro solidarietà “a tutti coloro che, nonostante la repressione brutale e le gravi conseguenze personali, continuano a trovare il coraggio di dire la verità”.
“La vittoria decisiva dell’Ucraina – si legge ancora – può portare a veri e propri cambiamenti nel sistema nella Federazione russa, in particolare alla sua deimperializzazione, decolonializzazione e rifederalizzazione, tutte condizioni necessarie per l’instaurazione della democrazia in Russia”.