Don Peppe Diana: Il Pozzo di Giacobbe, per il trentennale della morte esce oggi in libreria un volume scritto da Sergio Tanzarella

Sarà da oggi in libreria “Don Peppino Diana. Un prete affamato di vita” di Sergio Tanzarella, pubblicato dal Gruppo editoriale Il Pozzo di Giacobbe, in occasione del trentennale dell’omicidio del sacerdote, ucciso da un killer della camorra, il 19 marzo 1994, mentre si apprestava a celebrare la messa nella sua parrocchia di San Nicola di Bari, a Casal di Principe, nella festa di San Giuseppe.
Il volume – composto da 216 pagine – fa parte della collana editoriale “Respiro”, che si prefigge di proporre testi e autori in grado di far respirare il lettore per ossigenare mente, volontà e cuore con la potenza dell’alito (ruah) di Dio. Giovane sacerdote attento ai bisogni di tutti, non ha accettato di tollerare i soprusi, le intimidazioni e la paura che la camorra imponeva a Casal di Principe e non solo. Annunciando il Vangelo in una terra di omicidi e violenza come prete non ha mai potuto predicare la rassegnazione. “In una realtà dove la malavita organizzata pretendeva di cogestire il sacro e anche di finanziarlo, di governare e controllare bisogni e diritti, Diana ha semplicemente offerto una speciale e indimenticabile testimonianza sacerdotale: vale a dire che non è possibile alcuna intesa tra chi uccideva e pretendeva di essere il padrone del mondo e un cristiano, tanto più un prete. Nel suo esempio più che mai vivo, non vi è l’eroismo dei super uomini, bensì l’autenticità di un semplice uomo, incarnato in una storia comune che non ha accampato scuse per tacere e ha cercato, invece, di capire cosa andasse fatto in quel luogo e in quel momento”, si legge in una nota diffusa da “Il Pozzo di Giacobbe”. Celebre la sua lettera scritta con l’amico Nicola Alfiero nel Natale del 1991, in risposta agli omicidi e alle stragi dei clan che insanguinavano l’aversano: “Per amore del mio popolo”. “Don Peppino Diana avvertiva profondamente, infatti, il senso della missione, in quanto pastore al quale è affidato un popolo, e per quel popolo mette in conto la propria vita”, ricorda ancora il Gruppo editoriale. In Appendice al volume sono presenti delle testimonianze inedite di persone che hanno conosciuto direttamente don Peppino. Tra queste quella di Augusto Di Meo (testimone oculare dell’omicidio di don Peppino, la sua testimonianza permise di individuare l’assassino); Ettore Franco e Giovanni Di Napoli (animatore e compagno di don Peppino in Seminario); Marisa Diana (cugina di don Peppino e vice sindaco di Casal di Principe); Raffaele Nogaro (allora vescovo di Caserta) e tanti altri. Sergio Tanzarella è ordinario di Storia della Chiesa nella Facoltà Teologica dell’Italia meridionale e docente invitato presso l’Università Gregoriana.

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