Diocesi: Viterbo, avviate indagini archeologiche e topografiche sul Colle del Duomo

(Foto: diocesi di Viterbo)

A partire da gennaio 2024 il Colle del Duomo di Viterbo, per la prima volta nella sua millenaria storia, è oggetto di un’ambiziosa quanto fondamentale campagna di indagini archeologiche e topografiche, fortemente voluta dal vescovo di Viterbo, mons. Orazio Francesco Piazza. Il progetto, siglato con un accordo biennale, vede il coinvolgimento dell’Ufficio per i beni culturali della diocesi, dei dipartimenti dell’Università della Tuscia Distu e Disucom, di Archeoares snc, in partnership con il Dipartimento di Storia dell’Università Cattolica “Giovanni Paolo II” di Lublino (Polonia).
Il Colle del Duomo è il nucleo insediativo da cui si è sviluppata la città medievale di Viterbo: sorto verosimilmente tra il VI e il VII secolo d.C. come castrum per il presidio del limes longobardo-bizantino della Tuscia, è ben documentato dalle fonti (soprattutto i cartulari farfensi) tra VIII e IX secolo come importante centro amministrativo del territorio di Tuscania, ma mantenne una notevole rilevanza almeno fino al XII-XIII secolo, quando fu scelta come sede della prima cattedrale viterbese e dell’annesso complesso episcopio-palazzo papale. L’area, inoltre, è stata spesso indicata in letteratura come possibile sede di un insediamento etrusco.
L’obiettivo del progetto è avviare un programma di ricerca che utilizzi metodi di indagine non invasivi, con particolare attenzione all’area del giardino alle spalle della cattedrale e del palazzo vescovile. La zona, isolata dal resto della città negli ultimi anni del Quattrocento, offre un contesto privilegiato per acquisire informazioni fondamentali sulle origini di Viterbo.
Le attività, coordinate sul campo dall’Università degli studi della Tuscia con la partecipazione di studenti e tirocinanti, si svolgeranno nel corso di diverse sessioni di lavoro nell’arco del biennio, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Etruria meridionale.
Il risultato finale sarà costituito dalla carta archeologica del Colle del Duomo, che costituirà il supporto indispensabile per le azioni di tutela e salvaguardia, oltre che la necessaria premessa per eventuali futuri progetti di scavo.
“Confidiamo che queste attività possano, in tempi brevi, offrire un contributo sostanziale al recupero della memoria storica delle origini di Viterbo, ancora troppo spesso confusa con leggende e tradizioni erudite non sufficientemente fondate. Si spera, inoltre, che le indagini possano proseguire ben oltre il biennio già concordato e con il coinvolgimento di altri enti operanti nel campo della ricerca e nella valorizzazione del patrimonio culturale”, si legge in una nota della diocesi di Viterbo.

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