L’ex monastero della Crocetta, per volontà dell’arcidiocesi di Firenze, torna ad essere un luogo di accoglienza per “pellegrini della vita”, un luogo di attenzione alla persona, soprattutto nelle sue fragilità e nelle sue povertà. L’antico Spedale che nel Trecento ospitava i viandanti, divenuto poi monastero delle Monache Domenicane della Santa Croce, fondato dalla venerabile suor Domenica da Paradiso, detto della Crocetta per la piccola croce rossa che le religiose portavano cucita sull’abito, e infine appartenuto ai Padri Domenicani, rimane quindi di proprietà ecclesiastica e accoglierà una serie di realtà legate alla diocesi che si occupano di chi è più debole, di chi ha bisogno di un sostegno, di un luogo sicuro, di un aiuto spesso essenziale.
Grazie al progetto “La Crocetta. Centro della Carità” viene recuperato e valorizzato un complesso storico della città, si dà un’ulteriore risposta a tanti bisogni della comunità, si rendono più efficienti e vengono ottimizzati diversi servizi alla persona che vengono riuniti in un’unica struttura.
Dopo la “Casa della Carità” inaugurata nel 2019 a Novoli quartiere ovest di Firenze (condominio solidale, centro diurno per anziani, mensa di quartiere), con “La Crocetta. Centro della Carità” la diocesi riesce così a svolgere la sua missione caritativa, di servizio socio-assistenziale anche nella zona est della città.
A “La Crocetta. Centro della Carità” saranno trasferite Casa Vittoria e Casa Stenone, entrambe gestite dalla Fondazione Solidarietà Caritas Onlus; sarà realizzata una mensa che servirà per gli ospiti residenti e gli operatori, e che a pranzo funzionerà come mensa di quartiere; nel complesso inoltre troveranno spazio gli uffici della Fondazione e uno spazio sarà dedicato alla Caritas diocesana, ci sarà inoltre un locale per incontri di formazione.
“Il tema che ha scelto quest’anno Papa Francesco per la Giornata mondiale del malato riassume in poche parole lo spirito della nascita de ‘La Crocetta. Centro della Carità’: ‘Non è bene che l’uomo sia solo. Curare il malato curando le relazioni’ – spiega l’arcivescovo di Firenze, card. Giuseppe Betori –. L’idea di questa nuova struttura si colloca sulla strada tracciata da Gesù che indica per tutti inclusione e vicinanza, soprattutto per chi rischia di essere scartato e allontanato. In questo luogo verranno accolte persone segnate dalla povertà, dalla malattia, dalla sofferenza, qui attraverso il servizio di operatori e volontari ci faremo più vicini e attenti, pronti ad ascoltare e tendere una mano a chi chiede aiuto. In fondo, è tra le missioni più grandi della Chiesa proprio questo: farsi prossimi, sentire dentro al proprio cuore quello che sentono le persone sofferenti. La Crocetta sarà ulteriore segno a Firenze della carità cristiana che si alimenta dalla fede e non è semplicemente una buona opera socio-assistenziale”.